“Cucino io per te”: trenta ristoranti cagliaritani cucinano pasti per i più bisognosi
30 ristoratori cagliaritani hanno deciso di riaprire i loro ristoranti per le fasce più deboli, e rivolgono un appello a chi ancora non ha aderito all’iniziativa.
Nasce l’iniziativa di Fipe Confcommercio Sud Sardegna : “Cucino io per te”, 1500 pasti un mese
«Molti nostri locali sono chiusi, cuciniamo per chi ne ha più bisogno». L’appello arriva dalla Fipe Confcommercio Sud Sardegna che ha attivato da martedì scorso il servizio “Cucino io per te”. Si tratta di un’iniziativa messa in piedi da alcuni ristoratori cagliaritani in collaborazione con il Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Militare, che andrà avanti fino a sabato 16 maggio: 30 ristoratori coinvolti in tutto il territorio cagliaritano stanno producendo 50 pasti al giorno per 30 giorni.
«In questi giorni siamo alle prese con uno dei momenti più difficili della nostra vita imprenditoriale – ha spiegato il rappresentante di Fipe Confcommercio Sud Sardegna Emanuele Frongia -. L’incertezza del Governo sulle azioni che verranno messe in campo in futuro e sui tempi di una riapertura possibile, ci impediscono oggi di programmare, studiare e preparare una ripartenza, tutti siamo in standby. In questa situazione, tante persone a Cagliari e nelle zone limitrofe si trovano senza la possibilità di avere un pasto caldo. Alcuni di loro si trovano in questo momento da soli in quarantena in quanto positivi e impossibilitati anche ad avere un supporto umano e psicologico».
Così 30 ristoratori cagliaritani hanno deciso di riaprire i loro ristoranti per le fasce più deboli, e rivolgono un appello a chi ancora non ha aderito all’iniziativa. «Ogni operatore in base alla propria possibilità indicherà un giorno nell’arco di 30 giorni rendendosi disponibile a preparare 50 pasti, ora possiamo fare poco per le nostre aziende ma possiamo fare tanto per gli altri – ha spiegato Frongia indicando le regole da seguire per collaborare – questi pasti devono essere sporzionati in contenitori singoli forniti all’interno di un contenitore isotermico. Nel coperchio del contenitore deve esserci un foglio a 4 con l’elenco degli ingredienti e allergeni dei prodotti preparati. Gli operatori della croce rossa si occuperanno di venire a prendere i pasti e li porteranno a chi ha bisogno».
«Il Corpo Militare Volontario della CRI – Centro di Mobilitazione Sardegna ogni giorno, sette giorni su sette, da oggi consegnerà circa 50 pasti alle persone più indigenti segnalate dalle varie parrocchie cittadine – spiega il Comandante Colonnello Sergio Piredda – il servizio grazie a questa iniziativa partirà in maniera ancora più rafforzata».
«Una straordinaria prova dei ristoratori aderenti a Confcommercio – ha commentato il presidente di Confcommercio Sud Sardegna Alberto Bertolotti – le aziende e la nostra organizzazione in prima linea perché da tutto questo grande pasticcio non ci sfuggano gli insegnamenti più importanti e cioè il rispetto per il prossimo ed il fatto che non se ne uscirà veramente se ognuno di noi, pur colpito duramente, non tenderà la propria mano al prossimo in ogni modo in cui avrà disponibilità per farlo».
Chi vorrà collaborare potrà farlo mandando una mail all’indirizzo [email protected]. L’associazione Tdm 2000, per sostenere l’iniziativa ha già messo a disposizione 500 euro per l’acquisto dei contenitori isotermici e alcuni volontari che si occuperanno di attendere i pasti fuori dai locali e consegnarli ai Militari della Croce Rossa.
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