Il Parco Geominerario ci riprova: chiede aiuto alla Regione per potersi ricandidare all’Unesco

Dopo la clamorosa, ma forse meritata esclusione dalla rete dei Geoparks Unesco, il presidente del Parco Geominerario storico ambientale della Sardegna scrive all'Assessore all'Ambiente Lampis e al Governatore Solinas per chiedere più risorse e tentare la ricandidatura, la scadenza è a luglio
«Data la situazione in cui sono stati compiuti progressi insufficienti sulle raccomandazioni dell’ultima valutazione- scrivevano le ispettrici Unesco Marie Louise Frey e Catherien Posthumus dopo l’ispezione di luglio dell’anno scorso – e sul fatto che non esiste un territorio unificato con un’identità comune, nessun approccio strategico sull’unificazione o la creazione di un’identità comune e un’organizzazione assolutamente non adeguatamente equipaggiata per quanto riguarda le risorse umane, entrambi i (commissari n.d.r.) rivalidatori non vedono alcuna possibilità di consigliare al Consiglio UGGp l’assegnazione di una carta verde».
E così 2 mesi dopo è arrivato il verdetto: la fallimentare gestione, che in questi anni si è alternata alla guida del Geoparco più bello, quello che ha dato origine all’intera rete di Geoparchi della Terra, era fuori dall’Unesco. A nulla sono serviti i richiami, le raccomandazioni, i cartellini gialli e le toppe dell’ultimo minuto: la Sardegna ha perso un’occasione fondamentale di promozione turistica.
Adesso il presidente Tarcisio Agus ci riprova, ma chiede aiuto alla Regione, invita Assessore all’Ambiente e Governatore a mettere in campo più risorse: «Il Consiglio Direttivo del Parco – nella seduta dell’08 novembre 2019 – con la deliberazione n. 40 – scrive Agus – ripropone la ricandidatura nella rete dei Geoparks Unesco, oltre che avviare il percorso per le candidature nelle liste mondiali del patrimonio materiale ed immateriale UNESCO, delle aree minerarie della Sardegna».
Scrivevano le ispettrici la scorsa estate: «Per il funzionamento di un così grande geoparco con 1,6 milioni di persone e 86 comuni questa costellazione non è accettabile in quanto organizzazione attrezzata adeguata. I comuni e la regione sono convinti del valore di UGGp Sardegna. Dovrebbero assumersi maggiori responsabilità e esaminare le possibilità di aumentare il sostegno strutturale, finanziario e delle risorse umane per la gestione di UGGp Sardegna».
Nella relazione le due esperte suggerivano inoltre di creare una forte rete attiva alla quale partecipassero tutti i comuni, il governo regionale della Sardegna, le università, le organizzazioni turistiche e altre organizzazioni importanti per lo sviluppo del Geoparco. Infine di sviluppare un’organizzazione funzionante per il Geoparco che disponesse di risorse e capacità finanziarie e umane sufficienti per implementare e realizzare le misure necessarie. Tenendo conto delle dimensioni del Geoparco e dei compiti di un geoparco come descritto nelle linee guida dell’UGGP.
Così Agus rilancia e chiede alla Regione: «Per far si che la Sardegna possa essere accolta e riconosciuta come l’area “Unesco” più vasta d’Europa e tra le più significative al mondo, non è sufficiente, come più volte sottolineato anche nella relazione delle ispettrici, che a farsene carico sia solo ed esclusivamente il Parco Geominerario. La “Sardinia UNESCO Global Geopark” potrebbe essere, senza ombra di dubbio il brand del futuro, in termini di visibilità nazionale ed internazionale, nonché di promozione turistica ed economica, se ci crediamo, prima di tutto, noi sardi».
«Allora mi chiedo perché non riuniamo tutti i Parchi nazionali e regionali dell’Isola – conclude Agus nella sua lettera – in un progetto condiviso ed unitario? Già la dislocazione territoriale dei parchi nell’isola, compreso il Geominerario, coprono l’intero territorio isolano e tutti attuano azioni e compiti che rientrano pienamente nelle linee guida dell’ Unesco Global Geopark». Un progetto ambiziosissimo dunque, che ovviamente dovrebbe prevedere che tutte le carenze e i mancati adeguamenti chiesti dall’Unesco negli anni passati e risolti solo in piccolissima parte, vengano definiti prima della candidatura di luglio. Rimane però un dubbio: come mai questa richiesta viene fatta solo ora e non prima, a prevenire la bocciatura di settembre?

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