“Decine di persone autorizzate a massacrare di botte due transessuali, un’esplosione di delirio transfobico provocata dal comportamento poco professionale degli addetti alla sicurezza del locale”. E’ la denuncia del Movimento omosessuale sardo sulla rissa avvenuta lo scorso 18 gennaio di fronte all’Enjoy – locale di via Roma, a Sassari, a due passi da piazza d’Italia – le cui fasi sono state riprese e sono diventate virali nei giorni scorsi sui social.
 

“I testimoni parlano di atteggiamenti inopportuni dei due trans, tanto da richiamare la sicurezza, cui spetta di certo impedire comportamenti fastidiosi – dice il comunicato del Mos – ma il video mostra una realtà che va oltre le loro presunte colpe”.

Gli attivisti parlano delle due trans “scaraventate fuori dal locale, prese a schiaffi e pugni, anche alle spalle, e quando una cade a terra c’è chi continua a prenderla a calci, mentre volano sedie e tavolini”.

Secondo il Mos i ragazzi della sicurezza sono “più simili a teppistelli ubriachi che a professionisti del settore”, e “sono stati aiutati da decine di ragazzi e ragazze – denuncia – scoperto che si trattava di transessuali, le hanno aggredite con una violenza inaudita, dando sfogo a tutto il loro odio”.

Per il Mos “sarebbe bastato l’intervento professionale della security per allontanarle o consegnarle alla polizia”. Peraltro, è la denuncia, non è il primo episodio di omofobia in quel locale. “Mesi fa per un’aggressione a due nostri attivisti la sicurezza non è intervenuta, neanche su espressa richiesta, e la proprietà ha cercato di invertire le responsabilità e colpevolizza

Arrivano insieme in conferenza Cigarini e Pavoletti, per mettere un punto definitivo alla soap che in questi due giorni ha animato la piazza cagliaritana.
«Sono state dette un sacco di cazzate su questa storia, ha esordito Cigarini, Non c’è stata alcuna rissa, tutti sanno il rapporto che abbiamo».

Pavoletti racconta quanto accaduto all’uscita dal ristorante giovedì sera. Nessuna rissa, nessun litigio, nessuna fazione. Tra ragazzi si ride e si scherza, com’è normale tra ragazzi della loro età che hanno una buona intesa.

«Era una cena di squadra organizzata da me. Stiamo facendo benissimo. Se ci fossero fratture non si avrebbe voglia di passare la serata insieme. Io e Ciga stavamo giocando, il ginocchio ha ceduto e sono scivolato. Ho sempre grande fiducia sul mio medico, però è giusto che uno dopo che si fa male si faccia delle domande. Sentirò anche un altro parere».

Le voci non giovano a nessuno. «Le malelingue ci sono sempre ovunque, ma a noi non aiutano di sicuro. Audio che vogliono mirare la serenità del nostro spogliatoio», aggiunge Cigarini.

«Queste note audio hanno fatto solo male, io dovevo pensare al ginocchio e mi sono ritrovato a leggere e sentire tante cose fuori dal mondo, spiega Cigarini, non stiamo passando un bel momento, ma sono sereno perché sappiamo di dover riprendere il nostro cammino. Sono sicuro che con un po’ di tranquillità torneremo a fare bene e a divertirci. La Lazio? Sono passati due mesi, dobbiamo solo fare bene e non pensarci più».

«Dei provvedimenti non si è parlato, so che il Presidente è incazzato e ha ragione. Ora pensiamo al ginocchio, poi ci sarà il tempo dopo per sedersi insieme e parlare di tutto e prendere le dovute decisioni»,
sottolinea Pavoletti.

Ma perché costruire una storia così ad arte? «Forse perchè il Cagliari non sta vincendo e bisogna trovare una giustificazione?», ipotizza l’attaccante livornese.

Con i tifosi? «Nessun tipo di problema, ci sono sempre stati vicino, devono continuare a farlo e avere fiducia in questa squadra», aggiunge Cigarini.