I Carabinieri di Ulassai hanno arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti contro familiari un 28enne, già noto – purtroppo- per comportamenti simili. Ieri mattina, il giovane, mosso da un profondo stato di agitazione ed ira, si è scagliato contro l’anziana madre convivente, pretendendo da quest’ultima la consegna di alcuni documenti che attestano la vendita di un immobile.

L’intervento immediato dei Carabinieri ha permesso di scongiurare il peggio. Il ragazzo, infatti, è stato immediatamente bloccato dai militari della locale Stazione mentre inveiva verbalmente e fisicamente nei confronti della madre.

È stato poi appurato che il 28enne aveva precedentemente messo a soqquadro l’intero appartamento, soprattutto la camera da letto della madre e che la situazione di disagio familiare durava da parecchio tempo. È stato quindi condotto presso le camere di sicurezza della stazione di Escalaplano in attesa del giudizio per direttissima del Tribunale di Lanusei. Dovrà rispondere di maltrattamenti contro familiari conviventi.

Questa mattina si è tenuto l’interrogatorio di Francesco Fadda, l’assassino di Zdenka Krejcikova, 41enne di nazionalità ceca ex compagna dell’uomo. Il gip si è riservato di decidere entro poche ore sull’arresto eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Sassari e da quelli della compagnia di Sassari.

«Non la volevo uccidere, sono molto dispiaciuto, chiedo scusa alla famiglia e alle due gemelline, che ho sempre trattato come delle figlie», ha dichiarato l’uomo al gip di Sassari, Michele Contini, durante l’interrogatorio di garanzia cui è stato sottoposto oggi. Quanto detto è stato riferito alla stampa in terza persona dal suo difensore, l’avvocato Lorenzo Galisai, su mandato del suo assistito.

Fadda, 45 anni, di Sassari, è accusato dell’omicidio di Zdenka Krejcikova, che viveva a Sorso (Sassari) da alcuni anni e che lui ha accoltellato nel bar in cui lei aveva cercato riparo dopo essere stata percossa dall’uomo con pugni al volto e calci alla schiena all’interno del suo appartamento, in via Tiziano. Secondo quanto appreso, di fronte ai pm Paolo Piras e Maurizio Musco, l’accoltellatore ha spiegato che non l’ha portata al pronto soccorso di Sassari per paura di essere arrestato, ma di aver puntato verso la guardia medica di Ossi. Avendola trovata chiusa, avrebbe riferito Fadda, ha cercato la collaborazione di un conoscente che abita lì in zona e ha atteso l’arrivo dell’ambulanza. Poi la fuga.