Lo ‘spazio Sardegna’ situato nel padiglione 3 alla Fieramilanocity, realizzato in collaborazione con UnionCamere, si estende per 573 metri quadrati, circa 100 mq in più degli anni scorsi, con 57 espositori di vari settori, dal ricettivo ai servizi, dal turismo attivo ai consorzi turistici, su oltre 1.100 espositori totali. Questi i numeri dello spazio dedicato all’Isola.

«Considerata l’importanza che la Bit rappresenta nello scenario del mercato turistico internazionale, abbiamo deciso di ampliare gli spazi dedicati all’esposizione del prodotto Sardegna – ha spiegato l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa – Sostenibilità e identità sono alcuni dei temi su cui è incentrata la presenza della Sardegna per promuovere i punti di forza della sua offerta, con l’obiettivo di attrarre nuovi segmenti di mercato».

Lo spazio, come già sperimentato nelle precedenti fiere del 2020 (Stoccarda, Vienna e Madrid), sarà caratterizzato da grandi schermi che trasmetteranno alcune immagini della Sardegna, inedite ed appositamente realizzate per la Bit 2020. In particolare, per la prima volta, nello stand della Sardegna ci saranno alcuni schermi in 3D che consentiranno di visitare alcune delle più belle spiagge della Sardegna in modalità ‘immersiva’ con una tecnologia che consente di essere ‘avvolti e catturati’ nelle immagini.

Per l’allestimento dello stand si è cercato di utilizzare il più possibile materiali ecosostenibili, il pavimento è in sughero, alcune decorazioni sono realizzate in canvas, il consumo energetico ridotto grazie all’utilizzo di led a basso impatto e ci saranno elementi strutturali con la funzione di preservare la qualità dell’ambiente, purificando l’aria e riducendo i rumori.

La 40esima edizione della Borsa internazionale del Turismo di Milano, comincia domani mattina, con ingresso libero per il pubblico, ci saranno diversi momenti di animazione, curati dalla Fondazione “Maria Carta”: musica, ballo sardo e canti tradizionali, presentati da una breve illustrazione introduttiva del giornalista Giacomo Serreli. Si esibiranno una giovane suonatrice di launeddas, Gloria Woutina Atzei, e l’organettista Vanni Masala; il gruppo ‘Cuncordu e Tenore’ di Orosei nel canto a tenore, riconosciuto ‘patrimonio dell’umanità’ dall’Unesco e tre coppie di ballerini coi costumi tradizionali, accompagnati dagli strumenti tipici sardi (oltre a launeddas ed organetto, sulittu, trunfa, triangulu, tamburello).

Lunedì 10 e martedì 11 febbraio, invece, saranno dedicate agli addetti ai lavori, con i professionisti del settore turistico impegnati in un fitto calendario di incontri commerciali con compratori italiani e stranieri: più di 600 provenienti da 65 paesi, in particolare Usa, India, Russia, Argentina, Brasile, Sud Africa.

Prima con gli addetti ai lavori poi, oggi e domani, con il pubblico, lo stand della Sardegna partecipa alla Feira Internacional de Turismo, Fitur 2020. Uno stand rinnovato: «Eravamo veramente indietro con gli stand, dal punto di vista estetico, gli altri paesi erano molto più avanti di noi- ha affermato Gianni Chessa, l’Assessore regionale al Turismo e i miglioramenti che abbiamo apportato hanno dato i loro risultati. Ma dobbiamo farne di ulteriori, abbiamo già incassato l’apprezzamento degli operatori, ora aspettiamo quelli del pubblico».

Questi giorni allo stand della Sardegna anche la visita inaspettata della sottosegretaria al MiBACT, Lorenza Buonaccorsi, che si è intrattenuta con l’Assessore Chessa che le ha illustrato i progetti della Regione per la promozione turistica legata al patrimonio culturale, storico e soprattutto archeologico dell’Isola.

«Adesso la cosa importante è muoversi tempestivamente – ha spiegato Chessa – stiamo già con la testa al prossimo anno, non si deve aspettare all’ultimo momento. Stiamo stanchi di avere gli spazi espositivi meno in vista, vicino ai bagni. L’altro giorno dopo Vienna sono tornato a Cagliari è ho convocato subito Unioncamere, per programmare la Fiera di Vienna dell’anno prossimo e adesso come rientro da Madrid farò altrettanto, dobbiamo puntare sull’allestimento degli stand e pensarci già da oggi, per ottenere posti migliori».

«In questi eventi l’esposizione, l’estetica fanno la differenza. La Sardegna ritorna appetibile, le fiere internazionali, non devono essere più viste come dei mercatini, ma una vetrina elegante che piace e interessa, per questo abbiamo puntato su un restyling con materiali ecocompatibili che ci rimetta al posso con gli altri, ci renda competitivi e attragga turisti e visitatori, le bellezze ambientali, storiche, culturali non ci mancano, ma vanno promosse, valorizzate e fatte conoscere».