Oliviero Diliberto, docente a Wuhan: «È più facile ammalarsi a Roma»
Oliviero Diliberto, politico, ex ministro della Giustizia e docente universitario cagliaritano, insegna diritto romano all’università di Wuhan
Oliviero Diliberto, politico, giurista e accademico cagliaritano, insegna diritto romano all’università di Wuhan, città focolaio del coronavirus. Ma del virus che sta tenendo col fiato sospeso il mondo intero, così dice in un’intervista a Libero, da Roma dove si trova in questi giorni: «Wuhan è una città infinitamente più pulita della nostra Capitale. Manco da novembre e sarei dovuto tornare ai primi di febbraio» spiega, «ma non mi fanno partire».
Diliberto, oggi preside della Facoltà di Giurisprudenza alla Sapienza, è stato designato a capo dell’istituto universitario italo-cinese di Wuhan, inaugurato dopo la visita a Roma del presidente Xi Jinping. Il professore di diritto romano torna una settimana al mese nella metropoli cinese e non vede l’ora di tornarci.
«Criminalizzare le usanze di questo popolo è sbagliato. La città è isolata. Le università sono chiuse, le lezioni sospese, i locali sbarrati, le attività ferme. C’è una comprensibile paura per un possibile contagio di questo Coronavirus, ma credo che tutte le ipotesi fantasiose che ho letto in questi giorni lascino il tempo che trovano. Bisogna prima aspettare le indagini accurate di chi ha isolato il virus per avere un’idea chiara e prendere le contromisure», conclude.
Coronavirus, Capodanno Cinese: annullata la “Grande Parata” del 9 febbraio a Cagliari
Anche il comitato organizzatore di Cagliari, come in tante altre città italiane, annulla i festeggiamenti per il Capodanno Cinese in segno di solidarietà, ma nessun pericolo contagio in città
«Alla luce dei recenti avvenimenti che hanno colpito la Cina,riteniamo doveroso e inevitabile annullare i festeggiamenti del Capodanno a Cagliari». Con questa parole il comitato organizzatore annuncia l’annullamento dei festeggiamenti.
Dopo l’annuncio però la precisazione: non si tratta di un annullamento per i rischi connessi a un contagio, ma un gesto di solidarietà, la popolazione che risiede in Sardegna, spiegano gli organizzatori, non ha legami con l’area di Wuhan da dove è partita l’epidemia, e territori limitrofi.
I festeggiamenti del Capodanno Cinese rappresentano un momento di scambio culturale tra le due comunità, gli organizzatori dunque si ripromettono di promuovere altre iniziative con la stessa finalità in momenti più propizi.
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