Il primo campo è stato aperto al Tennis club, oggi se ne contano circa 10 sparsi per la città, con 500 tesserati, ma almeno il doppio dei giocatori effettivi. Un fenomeno? Una moda? Intanto è uno sport, semplice e divertente, accessibile a tutti: anziani, bambini, uomini e donne indistintamente. Il Padel si gioca in Spagna e Argentina già da circa quarant’anni, raggiungendo l’apice del successo negli anni ’90. Arriva in Italia, a Roma, circa 10 anni fa, esplodendo come fenomeno circa 4 anni fa ed espandendosi a macchia d’olio nel resto della Penisola.

Vistanet ha incontrato Mariano, allenatore e insegnante di Padel al Tennis Club di Monte Urpinu.
Come funziona il Padel?
Tutto ruota intorno alla cosiddetta gabbia, ossia la presenza dei vetri. Poche regole, ma fondamentali. Il campo è uguale a quello da tennis, ma con dimensioni più piccole 20 x 10 metri. Ha lo stesso punteggio del tennis. Nasce dal Tennis, ma si è ben presto costruito una sua personalità.
Chi, a Cagliari, gioca a Padel?
Tutti. Non c’è un target, nessuna differenza. Giocano tennisti, calciatori, impiegati, chiunque abbia voglia di divertissi. È bello perché si avvicina anche gente che non ha mai fatto sport.
Particolarità e difficoltà del gioco.
La presenza dei vetri fa che il punto, se uno li sa usare, non finiscano mai e quindi non solo il punto dura molto, ma è anche tanto combattuto. La difficoltà è invece la chiusura del punto, cioè con la presenza dei vetri è difficile fare i punti. Insomma, i vetri possono essere complici e nemici del giocatore. Con il Padel fai attività sportiva e ti diverti contemporaneamente, questa è la grande peculiarità di questo sport. È un gioco di squadra e questo accresce la sfida.
Cosa diresti ai nostri lettori per convincerli a fare una lezione prova?
Venite perché è facile e vi divertirete sicuramente e sono sicuro che vi innamorerete anche voi di questo gioco- sport. Stiamo parlando di una disciplina aggregante e che quindi ti porta anche a fare nuove conoscenze e amicizie. Quando cominci non ti fermi più.

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