La ricetta Vistanet di oggi: Sa Cauladda sassarese, un primo povero ma dal gusto ricco

Questo piatto, nelle sue tante varianti è diffuso in tutta la Sardegna, in particolare nel Sassarese, Sa Cauladda, un primo a base di cavolo, ortaggio abbondantemente presente nella cucina del nord Sardegnada qui infatti il modo di dire “Tattaresu magnacaula”. Un primo invernale ricco, perché preparato con lardo o pancetta, per tradizione veniva preparato spesso nei giorni subito successivi alla macellazione del maiale
In alcune zone della Sardegna al posto dell’aglio si mette la cipolla, in altre al posto del lardo, la pancetta o i piedini di maiale, in altre ancora si aggiungono i ceci, o le patate a dadini, ma la base di questa preparazione è sempre il cavolo cappuccio, o il cavolo verza. Nelle famiglie più ricche quando si preparava la Cauladda in pentola finiva anche qualche salsiccia.
foto La Cucina Sarda
Gli ingredienti di quella tradizionale sono (per 4 persone)
500 grammi di cavolo cappuccio
100 grammi di cotenna di maiale
100 grammi di lardo
uno spicchio d’aglio
due foglie di alloro
qualche fogliolina di menta
pecorino grattugiato
olio extravergine di oliva
In un tegame, preparare un soffritto con aglio, olio, le foglie di alloro, il lardo e la cotenna tagliati a pezzetti. Appena il lardo comincia a “sfrigolare” aggiungete il cavolo lavato e tagliato a listarelle, coprite d’acqua aggiustate di sale e l’asciate cuocere fino a che il cavolo non sarà morbido, ci vorrà circa un’ora. Se volete preparare un piatto unico e nutriente potete includere nella preparazione anche delle salsicce, che si possono sbriciolare nel soffritto oppure cuocere intere insieme al cavolo, tenendo conto dei tempi di cottura. Per completare una volta ultimata la cottura aggiungete le foglie di menta e il formaggio.
Potete provare anche le tante varianti delle diverse zone della Sardegna, naturalmente sempre tenendo conto dei tempi. Nel cagliaritano si usano la verza e la cipolla. In altre zone si aggiungono le patate e i ceci, in altre lo zampone o i piedini del maiale.

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