«La regola numero uno è sempre la prudenza, oltre il rispetto delle regole. Perché gli imprevisti sono tanti- ha affermato Giuseppe Giardina il nuovo dirigente del compartimento della Polizia Stradale della Sardegna- non ci sono strade killer, né persone assassine, sono i comportamenti a uccidere».

Oggi Giuseppe Giardina, sardo di Carbonia, 57 anni si è presentato alla stampa con gli altri dirigenti sardi della Polizia Stradale. Il nuovo dirigente ha parlato della distrazione alla guida di quanto il consumo di alcolici e droghe e l’uso del cellulare possano essere pericolosi e costituiscano di gran lunga il più preoccupante motivo di incidenti mortali o con feriti gravi.

Giardina ha poi ricordato il grave problema della carsnza di organico anche se sono in programma a breve nuovo concorsi: «Ci sono circa 300 persone che lavorano nella Stradale dell’Isola, con 4 sezioni e 12 distaccamenti. E ogni volta che si decide di chiuderne uno e come se si regredisse, un po’ come quando si chiude un ufficio postale o una scuola con pochi alunni. Ma la Polizia Stradale – ha concluso Giardina – garantisce sempre il massimo dell’impegno».

Nel territorio di Ardauli sono presenti almeno 30 ipogei funerari neolitici del tipo a “domus de janas” isolati o raggruppati in piccole necropoli. Fra di essi il più importante è senz’altro quello di Mandras. Questa tomba, scavata nella trachite, mostra – nell’anticella e nel vano principale – il soffitto dipinto in modo da riprodurre il tetto di una capanna secondo due schemi tipologici differenti.

Foto I Custodi della Memoria

Questa tomba è molto nota per gli elementi architettonici dipinti in ocra rossa (ossido di ferro) che ornano i soffitti e le pareti dell’anticella e della cella principale. La domus è formata da un piccolo ipogeo composto da atrio, anticella, cella principale e celletta laterale, nel quale almeno tre ambienti sono decorati da pitture rosse rappresentanti la struttura della casa.

Foto I Custodi della Memoria

Nell’autunno del 2020 si è svolto il primo intervento di restauro della tomba dipinta, che è stato rivolto prevalentemente alla rimozione delle radici infiltratesi nel banco roccioso e alla sigillatura delle fessure; inoltre è stato eseguito un trattamento conservativo preliminare delle pitture dell’anticella e della cella.