Mentre il Cagliari gusta un dolcissimo Panettone sogna l’Europa che manca da 25 anni

Archiviate le due ultime sconfitte, la squadra di Maran approfitta della sosta per ricaricare le pile e tornare in campo, a gennaio, con energia e determinazione. Il sesto posto fa ancora sognare l'Europa e il ricordo è al Cagliari firmato Mazzone- Cellino dei primi anni '90.
Nonostante le ultime due partite abbiano lasciato l’amaro in bocca al popolo rossoblù, non dobbiamo dimenticare i magici quattro mesi che Nainggolan e compagni ci hanno fatto vivere, facendoci sognare e rivivere emozioni che mancavano dai primi anni ’90. D’altronde l’Europa non è così lontana e questo Cagliari, con piccoli accorgimenti, ha tutte le carte in regola per arrivarci.
Erano i primi anni ’90, mentre per le strade si cantava Notti Magiche, colonna sonora del mondiale Italia ’90, i rossoblù, scalando ogni aspettativa, vennero promossi in serie A.
Ma la stagione magica fu quella del 1992-93, l’anno in cui, con Mazzone in panchina, il Cagliari riconquistò l’Europa dopo oltre 20 stagioni.
La compagine rossoblù batte prima la Roma, poi va a vincere all’olimpico contro la Lazio, conquista un pareggio con il Milan e regala un’indimenticabile cinquina a Torino in trasferta.
È una stagione entusiasmante, adrenalinica e ricca di emozioni. Francescoli, meglio conosciuto come il “Principe” e Lulù Oliveira sono la punta di diamante di una squadra che regala bellezza e divertimento in campo.
È un Cagliari che porta la firma di Carletto Mazzone: tosto, feroce, con piedi aggressivi e tanta fame di successo: Pusceddu, Cappioli, Festa, Firicano, Pancaro diventano presto figli prediletti del popolo rossoblù.
L’anno successivo Bruno Giorgi, prende il posto in panchina di Gigi Radice. Il fiore all’occhiello di questo Cagliari è Dely Valdes, che sigla ben 13 gol in campionato, i rossoblù conquistano il 12° posto in classifica, ma soprattutto mette in saccoccia la semifinale di Coppa Uefa, con una cavalcata straordinaria: eliminata la Dinamo Bucarest in rimonta ai trentaduesimi, più semplice la doppia sfida con il Trabzonspor, favolose le due vittorie con i belgi del Malines (1-3 in Belgio, 2-0 a Cagliari).
La piazza però esplode e il sogno si concretizza quando il Cagliari elimina la Juventus ai quarti. Un sogno che dura poco, in semifinale contro l’Inter, però, si spegne la luce: 3-2 a Cagliari, 3-0 per i nerazzurri a San Siro.
Il ricordo è quello di una stagione ricca di emozioni dopo quella dello scudetto. Il ricordo di una squadra che in paradiso è stata capace di arrivarci, starci e viverci anche se solo per un flebile istante.
Oggi è un Cagliari che cerca stabilità e che la trova, giorno dopo giorno, grazie ad un Presidente, troppo spesso contestato, che fa dei passi piccoli, ma che lavora, investe per dare quell’equilibrio e quella qualità per una compagine ed una società, capaci ancora di farci tornare in paradiso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA