Corsa agli ultimi acquisti per il menù di Natale: a San Benedetto venduti gli ultimi agnelli e maialetti
Al mercato di San Benedetto gli acquisti last minute dei cagliaritani: trionfa l'abbondanza sulle tavole dei sardi sia nei menù di terra dove regnano maialetto, agnello, ravioli e culurgiones, sia in quelli di mare con orate, spigole, cozze e arselle a farla da padrone.
Corsa agli ultimi acquisti al mercato di San Benedetto. Non c’è il pienone, forse perché molti hanno già comprato ciò che stanotte e domani a pranzo metteranno nelle loro tavole imbandite, ma quelli che ci sono vanno di fretta, temendo di non trovare più nulla di ciò che cercano. I reparti più affollati sono quelli di carne, frutta, verdura, pane e dolci. La maggior parte, infatti, stanotte mangerà carne, in controtendenza rispetto ad altre regioni d’Italia dove il 24 dicembre si mangia pesce (per tradizione religiosa) e il 25 la carne.
Dunque stanotte nello spiedo girerà il maialetto, ma ci sarà spazio anche per l’agnello. «Rigorosamente carne – dice Anna Lepori, una giovane mamma – Per primo mangeremo lasagne, poi maialetto arrosto, frutta (mandarini, arance) frutta secca, noccioline e pure il dolce, perché no?». Anche per Mauro Podda, che dice di comprare sempre al mercato in occasione delle feste, il menù sarà a base di carne: «È una nostra tradizione. Stanotte mangeremo antipasti di terra, poi culurgiones, agnello, maialetto e cordula (ovviamente non tutto insieme – dice ridendo – ognuno sceglierà ciò che preferisce). Poi verdura, pinzimonio, frutta e mandorle. Dopodiché penso saremo sazi».
Smaltita (forse) l’abbuffata del cenone, tanti non faranno colazione per essere pronti per il pranzo, che sarà altrettanto ricco di pietanze ma, essendo a base di pesce, un po’ più leggero. «Abbiamo comprato un po’ di orate e spigole, che credo faremo arrosto – spiega Marcello, che gira tra i box con il suo cagnolino – Per primo fregola con le arselle, prima ovviamente antipasto di mare (polpo, gamberoni, surimi), e per contorno un po’ di insalata. E naturalmente un dolce, che non abbiamo ancora scelto».
Alcuni lamentano i prezzi alti del pesce, ma i pescivendoli spiegano che per via del maltempo si è pescato poco. Qualcuno – pochi, in realtà – compra l’aragosta. Ma orate, spigole, muggini, cozze, arselle e ostriche vanno per la maggiore. Insomma, una tradizione che si ripete anche quest’anno qui in Sardegna. Non resta che augurare buon cenone e buon pranzo di Natale a tutti.
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