La Polizia di Stato ha arrestato due pregiudicati cagliaritani per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I due, Omar Pes, 40 anni, e Roberto Pucseddu, 41, gestivano un’attività di spaccio in una palazzina di via Castelli, dove con cadenza giornaliera vi era un via vai di acquirenti di droga.

Pes svolgeva il ruolo di sentinella, mentre Pusceddu gestiva la vendita della droga ai clienti. Gli investigatori, dopo diversi servizi di osservazione, hanno deciso di intervenire. I due spacciatori sono stati bloccati dopo un breve tentativo di fuga. 

La perquisizione ha dato esito positivo: vicino all’androne è stato trovato un borsone contenente un ingente quantitativo di stupefacente di varia tipologia: circa 11 grammi di cocaina, 850 grammi di hashish e 400 grammi di marijuana, e la somma in denaro di 300 euro.

Questi due arresti seguono, a distanza di pochi giorni, l’altra operazione antidroga svolta sempre nella stessa palazzina di via Castelli, dove gli agenti della Seconda Sezione della Squadra Mobile avevano sequestrato una borsa nascosta in un vano dell’ascensore condominiale contenente circa 40 grammi di cocaina, 1 kg e 400 grammi di hashish, 360 grammi di marijuana (la maggior parte suddivise in dosi pronte allo spaccio) e circa 1000 euro in contanti, oltre a tutto l’occorrente per la suddivisione della droga in dosi (coltelli e bilancino di precisione).

Era finito agli arresti domiciliari nei giorni scorsi per detenzione ai fini di spaccio di 800 grammi di hashish. Poi, grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza della sua villetta in località Sant’Uliano, Quartu Sant’Elena, i carabinieri del Nucleo investigativo di Cagliari hanno scoperto movimenti strani dei due cani dell’uomo attorno nel terreno della sua abitazione e si sono insospettiti.

Giovan Battista Pinna, 34enne cagliaritano, è stato nuovamente arrestato ieri mattina. I militari, con l’aiuto di un escavatore e dei cani antidroga, dopo ore di ricerche rese difficili dal maltempo, hanno trovato un involucro contenente 1,3 chili di cocaina purissima a mezzo metro di profondità all’interno di una serra del suo terreno.

Se immessa sul mercato tagliata, avrebbe fruttato fino a 200 mila euro. Si ipotizza che la cocaina provenisse dalla Spagna o dal Sud America. L’uomo percepiva anche il reddito di cittadinanza.