Ieri a Cagliari con Amnesty Inernational, Marinel Ubaldo: la giovane filippina che si batte contro i cambiamenti climatici
Amnesty ha presentato ieri a Cagliari “Sign&Sing – Le voci per i diritti”, concerto-evento per una raccolta fondi a favore della tutela dei diritti umani. Ospite d’onore Marinel Sumook Ubaldo, attivista filippina che, scampata a un tifone a 16 anni, gira il mondo per sensibilizzare le persone sui cambiamenti climatici.
Articolo di Sara Sirigu
Grandissima partecipazione ieri sera all’evento organizzato da Amnesty International a Cagliari, dove – nell’aula magna del seminario arcivescovile – il pubblico è rimasto affascinato dalle parole di Marinel Ubaldo e dalle voci dei The Roomors. Sign&Sing: questo il titolo dell’evento, il cui obiettivo è stato quello di raccogliere fondi per la tutela dei diritti umani, che verranno devoluti ad Amnesty International per portare avanti le sue battaglie.
Ospite d’onore è stata Marinel Ubaldo, 22enne filippina nota per essere sopravvissuta nel 2013, all’età di soli 16 anni, al violento tifone Yolanda, che uccise nel suo villaggio 6 mila persone. Da allora non ha smesso di battersi contro i cambiamenti climatici, portando avanti una lunga campagna di sensibilizzazione per far sì che il governo delle Filippine e quelli di tanti altri paesi affrontino questo problema, adottando tutte le misure adatte a contrastarne gli effetti. Marinel ha raccontato la sua storia, a partire dalle difficoltà, economiche e non solo, che la sua famiglia ha dovuto affrontare: «Sin da bambina ero abituata a vedere queste calamità naturali – ha raccontato la giovane- sono sempre state normali. La geografia può essere molto cattiva con noi, anche perché le Filippine sono situate in una zona soggetta ai disastri climatici».
Marinel ha proseguito con il racconto dei giorni del tifone, descrivendo la distruzione causata dai forti venti e l’evacuazione del suo villaggio, dedicando un pensiero ai numerosi morti: «Ciò mi ha fatto rendere conto che la battaglia contro i cambiamenti climatici non è qualcosa per cui lottare solamente adesso – ha affermato l’attivista- ma per cui dovremo lottare sempre anche in futuro». È forte il messaggio lanciato dalla giovane filippina: «Stiamo perdendo la possibilità di costruirci un futuro. Vorrei che tutti capissero che siamo nel pieno di una crisi» – ha concluso la ragazza – «e che dobbiamo assolutamente agire. Vorrei che tutti fossimo uniti e che possiate sostenere me e tutti coloro che si battono per questi problemi, affinché si possa arrivare a un cambiamento».
Durante la serata si è svolta anche la maratona Write for Rights, raccolta firme in favore di attivisti che per difendere i diritti degli esseri umani mettono a repentaglio la propria vita. In particolare la maratona di quest’anno si concentra sulle storie di 6 giovanissimi, alcuni dei quali stanno affrontando problemi legali a causa delle loro battaglie per la difesa dei diritti umani: Yasaman Ariani, Sarah Mardin, Séan Binder, Loujain Al-hathloul, Nasu Abdulaziz e, appunto, la giovane Marinel.
Graditissima la presenza dei The Roomors, vocal band di 7 componenti – Manuel Cossu, Efisio Campus, Federico Liguori, Denise Zucca, Elisabetta Secchi, Valentina Lodi Rizzini, Omar Terki – che ha animato l’intera serata. Finalisti del contest “Voci per la Libertà 2019” e vincitori del premio radiofonico “Il migliore per noi! Viva la Radio”, i The Roomors hanno rapito il pubblico con 12 pezzi per sole voci, arrangiamenti di brani conosciutissimi e inediti. Tra questi ultimi “Marielle”, ispirato alla vicenda dell’attivista e politica brasiliana Marielle Franco, uccisa nel Marzo 2018.
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