I Nutella Biscuits piacciono anche a Cagliari. Forse pure troppo, visto che negli scaffali dei grossi punti vendita non ne rimangono molte confezioni. Per non parlare, poi, dei piccoli esercizi di quartiere. Lì, dei gustosi dolci della Ferrero, non se ne vede l’ombra da parecchi giorni.  Rifornimenti con il contagocce e poco frequenti, spiegano gli esercenti, senza dimenticare che la Nutella ha sempre, anche a distanza di anni, i suoi “innamorati”. Ma pare ovvio che la mobilitazione mediatica per un prodotto considerato il successore della cialda B-ready ha avuto grosso successo.

Alla ricerca dei Nutella Biscuits. Tutto esaurito nelle botteghe

Ha incuriosito la notizia di alcuni negozi italiani presi d’assalto dagli amanti del biscotto alla Nutella che hanno spazzolato gli scaffali. E allora anche a Cagliari ci si fa un giro per alcuni market, tra centro e periferia. Prima tappa, le botteghe di quartiere, ma nessuna, tra Stampace e Marina, sembra essere provvista del ghiotto dolce. «Non ne trovi – spiega semplicemente Walter Scalas del minimarket in via Sardegna –  sono stati riforniti prima i grossi centri commerciali. E quelli piccoli sono sprovvisti per un po’ di tempo».

Nutella Biscuits, tanti scaffali semivuoti

E allora la ricerca continua nei grossi negozi, ma i risultati sono gli stessi. I Nutella Biscuits sono stati un successo  e la gente si è accaparrata i pochi pacchi mandati dai fornitori. «L’ultima volta ci sono stati mandati 4 cartoni, ciascuno contenente 20 confezioni– spiegano dal market “Nonna Isa” di via Sonnino – e nel giro di una mattina sono stati venduti. Tutto esaurito anche all’Auchan di Pirri, dove della ghiottoneria della Ferrero gli scaffali sono desolatamente scoperti. Eppure, secondo qualcuno, questi biscotti non sono niente di straordinario, per giustificare una così alta richiesta. «Io li ho assaggiati e sono buonissimi – spiega Francesca Mulas, studentessa, intenta a fare spesa – ma la ricetta ricorda tanto quella semplice che si faceva da ragazzini: una generosa dose di nutella spalmata su un biscotto qualunque. Anzi, possono dare nausea se se ne mangiano troppi».

Cagliari, qualche pacco nel fondo degli scaffali

C’è chi parla addirittura di manovra di marketing. Meno il prodotto è in circolazione, più questo aumenta di valore ed è più ricercato. All’Iperpan di viale La Plaia, però, qualche pacco resiste ancora nel fondo degli scaffali, quasi reduce di eroica resistenza all’acquisto. «Sono arrivati ai primi di novembre e la gente li ha graditi tantissimo – spiega Carla, una delle responsabili – ma nei nostri punti vendita se ne trovano ancora, in fondo agli scaffali. Il motivo per cui siano andati così a ruba? Non ne ho idea». E quasi per fatalità una ragazza ci passa davanti e ne prende un pacco: «No, non ero a caccia di Nutella Biscuits – spiega col sorriso – semplicemente li ho visti e li ho presi senza nemmeno farci caso».

Il futuro della fusione nucleare: Cagliari tra i siti idonei per le nuove centrali.

Nasce un nuovo capitolo nella storia dell’energia in Europa e, sorprendentemente, Cagliari si trova tra i candidati per ospitare una delle prime centrali a fusione nucleare del continente.

Secondo uno studio recente condotto da Gauss Fusion, un’azienda greentech impegnata nella realizzazione di impianti a fusione su scala commerciale, l’area a nord-ovest della città, probabilmente la zona industriale di Macchiareddu, è stata identificata come una delle 150 cluster industriali e 900 siti potenzialmente idonei in Europa. Questo riconoscimento non è solamente un’opportunità per il territorio sardo, ma rappresenta anche una significativa svolta nel panorama energetico europeo.

Lo studio, frutto di un anno di ricerche in collaborazione con la Technical University of Munich, ha analizzato le caratteristiche necessarie per l’installazione di centrali a fusione, evidenziando i vantaggi competitivi di diverse località. Tra queste, emerge l’area di Cremona, la quale si distingue per la sua vicinanza a stazioni elettriche ad alta tensione, rendendola particolarmente favorevole per lo sviluppo di tali impianti. Al sud Italia, sono stati mappati anche 15 cluster di dimensioni più contenute, situati prevalentemente lungo le aree costiere; tutti questi elementi contribuiscono a un riequilibrio territoriale e alla valorizzazione delle infrastrutture esistenti.

Non è un caso che la Sardegna venga presa in considerazione per questo tipo di progetto. Il documento ha identificato potenziali localizzazioni anche in Germania, Francia, Spagna, Svizzera, Danimarca, Paesi Bassi, Austria e Repubblica Ceca, inserendo Cagliari in una rete di nomi prestigiosi legati all’innovazione tecnologica. Le scelte sono state effettuate basandosi su parametri tecnici, ambientali e infrastrutturali rigorosi, quali la connessione alla rete elettrica, l’accesso a sistemi di raffreddamento e recupero del calore, e la possibilità di riutilizzare infrastrutture energetiche già esistenti.

Milena Roveda, ceo di Gauss Fusion, sottolinea l’importanza di integrare i futuri impianti di fusione nei territori e nelle reti energetiche già operative. Secondo Roveda, questo studio rappresenta un passo significativo verso un modello energetico che sia non solo più sicuro, ma anche competitivo e autonomo. I risultati dello studio saranno ora portati all’attenzione di governi, partner industriali e autorità regolatorie a livello europeo, con l’obiettivo di definire la selezione finale del sito entro la fine del 2027. In questo contesto, Cagliari potrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista nel futuro della produzione di energia pulita sul nostro continente.