Liliana Segre cittadina onoraria di Baunei. Ieri sera la deliberazione del Consiglio comunale

Ieri sera, quindi, come annunciato, con deliberazione del Consiglio comunale, è stata formalmente conferita la cittadinanza onoraria alla Senatrice Segre.
Due settimane fa il comune ogliastrino di Baunei, in Ogliastra, primo tra tutti i comuni sardi, ha proposto di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, la senatrice ex deportata ad Auschwitz, a cui – in seguito a delle vergognose minacce giunte via web – è stata assegnata una scorta che per preservare la sua incolumità la accompagna in ogni suo spostamento.
Il primo cittadino baunese Salvatore Corrias, ha spiegato l’idea avuta dalla sua amministrazione: «Abbiamo deciso di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, senatrice a vita, matricola 75190 ad Auschwitz – scrive il primo cittadino di Baunei – I motivi di questo riconoscimento sono tutti nei fatti della storia, di questa storia, dal binario 21 ai giorni nostri. Alle persone, alle comunità, alle istituzioni spetta il dovere della testimonianza. Per questo porteremo la nostra proposta di deliberazione nella prossima seduta del Consiglio comunale di Baunei».
Pochi giorni dopo, la risposta della senatrice Segre: «Signor sindaco, la proposta della sua amministrazione mi onora. Sarà per me motivo d’orgoglio diventare vostra concittadina onoraria. Temo tuttavia di non potervi raggiungere personalmente ( la geografia non aiuta). Mi farebbe piacere a tal proposito inviarvi un indirizzo di saluto ed il mio più profondo ringraziamento. Ma che bella terra la Sardegna!».
Ieri sera, quindi, come annunciato, con deliberazione del Consiglio comunale, è stata formalmente conferita la cittadinanza onoraria alla Senatrice Segre.
«Baunei è da oggi, tra le tante, la sua nuova casa istituzionale. La casa di chi ha vissuto la shoah e ne testimonia, vivendo, il dramma. La casa di chi rifugge l’odio e l’intolleranza. La casa di chi abbraccia la pace e la convivenza civile. Viva Baunei» ha commentato il sindaco Corrias sui social.
Il mistero del pozzo sacro di Tattinu che, nascosto tra i boschi sardi, si differenzia rispetto a tutti gli altri

Ai piedi di un rilievo in Sardegna, c’è la fonte sacra di Tattinu, nascosta tra gli alberi, che si differenzia dalle altre per alcune caratteristiche. Vediamole insieme.
Nascosto tra i boschi e le distese di asfodeli alle pendici del monte Tamara, nel territorio di Nuxis, il pozzo sacro di Tattinu continua ad affascinare studiosi e visitatori. Un monumento silenzioso e enigmatico, la cui architettura fuori dal comune solleva interrogativi ancora irrisolti: frutto di precise scelte costruttive o custode di segreti che solo future campagne di scavo potranno rivelare?
La prima e più evidente particolarità rispetto ai tradizionali pozzi sacri nuragici è l’apparente assenza di un vestibolo o di altre strutture visibili in superficie. Il percorso verso l’acqua inizia direttamente con una lunga scalinata di 28 gradini, che incide il terreno formando un vuoto rettangolare. Alla base, si apre un vano d’acqua lungo poco più di otto metri e largo appena uno, incorniciato da pareti che accompagnano lo sguardo fino alla camera sotterranea.
La struttura del pozzo è a dir poco insolita: ha una sezione “a bottiglia” e una pianta ellittica, soluzioni raramente documentate nel panorama nuragico. Alta circa cinque metri, la camera è coperta da una volta a tholos, realizzata con blocchi di calcare perfettamente lavorati, integrati da ciottoli accuratamente disposti.
A breve distanza, avvolti dal verde del bosco, si trovano i resti di un villaggio nuragico, testimone silenzioso di un passato che ancora parla attraverso la pietra.
Si ringrazia per gli scatti Nicola Castangia, Lucia Corda e Bibi Pinna e il portale Sardegna verso l’Unesco.

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