Folklore e tradizione: la fata del Sinis e la leggenda delle mucche nere
"C'era una volta, un contadino che voleva diventare molto ricco..." questo è l'incipit della leggenda che narra della Fata del Sinis, una creatura molto generosa. Si dice abbia lasciato un segno indelebile nella fauna della Sardegna, non conoscete la sua storia? Potete scoprila qui!
La storia che state per leggere ha origine nel territorio del Sinis, uno di quei luoghi all’interno della Sardegna che sono ricchi di fascino e suggestioni, dove la natura riserva all’uomo paesaggi mozzafiato e vedute indimenticabili.
Proprio qui, si narra abitasse un contadino di Cabras che aveva un chiodo fisso: diventare ricco. Giorno e notte l’uomo era tormentato da questo pensiero, non contava più nient’altro per lui, così, deciso a raggiungere il suo intento, si recò ai piedi di un Nuraghe dove ricordava vivesse una fata, ma non una qualunque, bensì la fata del Sinis.
«Cosa ti spinge a cercarmi?» chiesa la creatura magica una volta trovatasi faccia a faccia con il contadino. L’uomo, inizialmente titubante, decise di confessare alla fata il suo desiderio e, dopo averci pensato per un momento, quest’ultima decise di accontentarlo. Ecco quindi che salì fin sopra il Nuraghe e, preso dalla tasca un pugno di grano, lo sparse sul terreno. Non appena i chicchi di grano toccarono il suolo si trasformarono in mucche nere, sotto gli occhi increduli del contadino, non solo: da ogni mucca nacque immediatamente un vitello.
Il contadino, soddisfatto e felice, si mise a pascolare il nuovo branco, congratulandosi con se stesso per la bella idea avuta. Tuttavia, l’uomo non ebbe il tempo di godersi a lungo la sua fortuna perché, dopo poco, le mucche iniziarono a scomparire, una dopo l’altra. Il poveretto stentò a crederci, gli sembrò tutto così ingiusto! Dopo aver imprecato diverse volte, decise di tornare dalla fata, questa lo ascoltò con pazienza e, quando il contadino ebbe finito di spiegarle l’accaduto, disse con saggezza: «Le mucche non spariranno più se farai, a ciascuna di loro, il segno della croce sulla schiena con la tua mano destra». Una volta che il grano si trasformò nuovamente nel bestiame, l’uomo si affrettò a seguire il consiglio e, non appena disegnò il segno della croce, sulle mucche nere comparve una macchia bianca.
Da quel momento in poi, racconta la leggenda, non solo le mucche non sparirono più, ma addirittura si moltiplicarono ancora e ancora. Questo perché vi avevano posto mano, cioè era stata eseguita una magia. Proprio per questo motivo si crede ancora oggi, quando si vede una mucca nera con delle macchie bianche nel pelo pascolare nel Sinis, che questa discenda dal branco della fata.
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