Ritorna il campionato di serie A i rossoblù sono pronti a volare in Puglia per affrontare il Lecce di Liverani, mister Maran dopo l’allenamento ha incontrato i media ad Asseminello: «La sosta non deve spezzare il nostro ritmo, chi non è andato in Nazionale ha lavorato qui. Sono test come quello col Lecce che devono darci continuità. Le neopromosse hanno quella grinta, quella marcia in più non possiamo sbagliare. In questo periodo ho ripensato ai due gol subiti contro la Fiorentina: dimostrazione che se rallentiamo diventiamo normali e vulnerabili. Non dobbiamo abbassare la guardia. Tirare fuori il massimo dai giocatori vuol dire usare le risorse che hai. Ora ho tanta qualità a disposizione e una squadra che mi permette di cercare il risultato attraverso un gioco vivace».

Il momento positivo. «I ragazzi stanno facendo un’abbuffata di affetto, a questo ci siamo arrivati attraverso il lavoro sul campo e sappiamo che sempre da quello passa la possibilità di confermarsi e dobbiamo continuare a dare risposte sul campo. Sassolini nella scarpa? Non ne ho, sono felice di vivere un’annata straordinaria a Cagliari e di fare bene qui.  Ho l’ambizione di fare bene, di portare a casa il risultato facendo bene, il resto è contorno che non mi interessa».

La Squadra. «Pellegrini non è convocato, come Ragatzu. Nandez ha lavorato bene in questi ultimi giorni, è recuperato. La squadra è sul pezzo, non ho visto nessun calo. Sto facendo valutazioni sulla formazione anche alla luce dei piccoli contrattempi avuti in settimana. Walukiewicz? Deve entra totalmente nel nostro campionato italiano, sta lavorando molto bene e sono sicuro che arriverà il suo momento».

Il Lecce. «Il Lecce è molto propositivo, segna tanto e i numeri forse non lo premiano abbastanza. Si tratta di squadra ben amalgamata, conosciamo il loro valore: collettivo collaudato, pur non vincendo mai in casa ha messo in difficoltà diverse big. Gli ex? Sono tutti bravi, ma guardiamo in casa nostra».

L’arbitraggio. «La riunione con Rizzoli sul VAR è stata interessante, hanno anche ammesso l’errore sul rigore fischiato a Cerri contro il Brescia. Ci hanno spiegato un po’ le direttive, è utile conoscere più chiaramente il processo decisionale di un arbitro».

Luigia Mercalli, conosciuta affettuosamente come Lisetta, ha raggiunto a febbraio scorso il prestigioso traguardo dei 110 anni, e, questo dicembre è entrata di diritto tra le dieci persone più longeve d’Italia. Originaria di Carloforte, dove è nata il 17 febbraio 1915, Luigia rappresenta oggi la donna più longeva della Sardegna.

Foto di Pierino Vargiu

Insegnante per 46 anni, ha dedicato la vita all’educazione, iniziando con economia domestica, contabilità e merceologia, per poi passare all’educazione tecnica. Trasferitasi a Cagliari nel 1951, ha lasciato un segno indelebile nella comunità scolastica, diventando un punto di riferimento per generazioni di studenti.

Foto di Pierino Vargiu

Lucida, elegante e sempre sorridente, Lisetta ha condiviso con chi le ha fatto visita scorci della sua lunga esistenza, fatta di momenti felici ma anche di difficoltà straordinarie. Ha vissuto due pandemie – l’influenza “spagnola” e il Covid – e gli anni durissimi della Seconda Guerra Mondiale, durante i bombardamenti del 1943 a Carloforte, quando si prese cura dei feriti e vegliò su chi non ce l’aveva fatta.

“Mi sono sposata a 36 anni, con Luigi Quaquero, senza la c”, precisa con il consueto garbo Luigia, che oggi continua a incarnare forza, vitalità e tempra straordinaria.  Le immagini della signora, firmate dal fotografo Pierino Vargiu, ambasciatore della longevità in Sardegna, catturano la grazia e la vivacità di un’ultracentenaria che continua a essere simbolo di eleganza e memoria storica della sua terra.