Sassari a valanga su Roma: la Dinamo domina e vince 108-72 nell’anticipo del Serradimigni

Grandissima vittoria della Dinamo al Pala Serradimigni contro Roma: finisce 108-72 per gli uomini di Pozzecco che travolgono la squadra capitolina
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Gli uomini di Pozzecco vincono a mani basse: gara a senso unico al PalaSerradimigni nell’anticipo della 7ª giornata. Dinamo batte Roma 108-72. La resistenza di Roma dura solo un quarto contro i padroni di casa della Dinamo Sassari, che già nella seconda frazione scavano il solco che decide la partita, dilagando poi, dopo la pausa lunga e vincendo 108-72.
Seconda vittoria di fila in campionato per i sardi che dopo l’affermazione esterna contro Cantù si confermano contro la squadra capitolina. In un match in cui Pierre trova 19 pt (top scorer) si affermano un po’ tutti i giocatori del roster con Vitali, Jerrells, Spissu, Evans e Bilan in doppia cifra.
Dinamo Banco di Sardegna e Virtus Roma si sono affrontate fin a questo momento 11 volte, solo due sconfitte per i giganti, tutte maturate in trasferta. Gli uomini di coach Bucchi, attualmente a quota sei punti in classifica, hanno vinto tre delle ultime quattro partite perdendo la scorsa domenica in casa contro Milano. La Dinamo si presenta nell’anticipo della settima giornata di LBA in un momento di buona forma, secondo posto in classifica dietro la capolista Virtus Bologna, due su due nelle ultime sfide e uno score totale di 8 vinte e 2 perse dall’inizio della stagione.
Sassari: Pierre 19, Bilan 16, Spissu 13
Roma: Kyzlink 23, Jefferson 13, Baldasso 10

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Omicidio Cinzia Pinna, parla il padre di Ragnedda: “Emanuele non è un mostro. Per me è come avere una figlia morta e un figlio vivo in carcere”

Dopo la madre, oggi le dichiarazioni del padre di Emanuele Ragnedda.
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Dopo quelle della madre, oggi le parole cariche di dolore e contraddizioni quelle pronunciate da Mario Ragnedda, padre di Emanuele, l’imprenditore del vino reo confesso dell’omicidio di Cinzia Pinna, la giovane donna di Castelsardo uccisa nella notte tra l’11 e il 12 settembre scorso. Intervistato in diretta nella trasmissione Ore 14 su Rai 2, il genitore ha cercato di dare voce alla disperazione di un padre che si trova a vivere una tragedia su due fronti: la morte di una giovane e l’incarcerazione del proprio figlio.
“Il primo pensiero di Emanuele – ha raccontato – va sempre a Cinzia e al dolore della sua famiglia. Me lo ripete di continuo. Per me oggi è come se fosse morta una figlia: io ho una figlia morta e un figlio vivo in carcere. La sofferenza è doppia. Avrei preferito che fosse morto lui, e invece siamo qui a parlare di un’altra storia”.
Parlando della notte del delitto, Mario Ragnedda ha ripercorso la ricostruzione fornita dal figlio: “Evidentemente è successo qualcosa. Forse avevano continuato a bere e usare sostanze. Emanuele mi ha detto di essere stato aggredito e di aver temuto per la propria vita. Si è trovato a decidere se vivere o morire e ha sparato. È stata una notte maledetta in cui è accaduto questo disastro”.
Il padre, pur ribadendo la fiducia negli inquirenti, ha voluto respingere l’immagine negativa che – a suo dire – i media avrebbero costruito intorno al figlio: “In questi giorni si è parlato di lui come di un mostro che spendeva e spandeva. Non è vero. Chi lo conosce sa che non lo merita: è un ragazzo buono. Non voglio togliergli alcuna responsabilità, sarà la giustizia a stabilire la verità, ma Emanuele non è l’uomo che si è raccontato”.
Nonostante la difesa del figlio, Mario Ragnedda ha rivolto parole di cordoglio e rispetto verso la famiglia della vittima: “Siamo vicini alla famiglia di Cinzia. Adesso il dovere di tutti è capire cosa è davvero successo e arrivare alla verità. Mio figlio mi ripete che quella notte ha solo cercato di salvarsi la vita. Ma sarà la magistratura a stabilire le responsabilità. Io non voglio fare il suo difensore: Emanuele è adulto e pagherà quello che deve. Il rispetto per Cinzia e per i suoi cari viene prima di tutto”.

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