È stato rintracciato e arrestato il giovane gambiano, Ebrima Dampha, 27 anni, che giovedì scorso ha palpeggiato due ragazze tra via Carbonazzi e viale Sant’Ignazio da Laconi a Cagliari. Le due giovani vittime, ancora sotto choc, si sono recate giovedì all’Ufficio Denunce della Questura di Cagliari, raccontando delle molestie da parte di un giovane di colore. Dal racconto dei fatti e dalla descrizione del giovane, i poliziotti sono riusciti a restringere il campo delle ricerche concentrandole in piazza Matteotti.

Ma ciò che ha permesso di risalire precisamente all’uomo è stata una fotografia scattata da un’amica di una delle due vittime. La ragazza, infatti, mentre parlava al telefono con l’amica che raccontava delle molestie e descriveva il molestatore, ha notato che il giovane descritto corrispondeva a quello che si trovava poco distante da lei e così gli ha scattato una foto con il proprio cellulare.

La fotografia è stata poi mostrata ai poliziotti che hanno poi avuto conferma anche dalla seconda vittima che quell’uomo era stato anche il suo molestatore.

A quel punto gli Agenti hanno intensificato le ricerche del giovane e lo hanno fermato al capolinea degli autobus di piazza Matteotti. Ebrima Dampha era già noto per fatti analoghi ed è stato quindi accompagnato negli uffici della Questura e, dopo gli accertamenti di rito, è stato portato presso la casa Circondariale di Uta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Dopo la maxi operazione antidroga in Sardegna, Roberto Saviano torna a parlare della criminalità sull’Isola con un post sui social. Ricorda le polemiche dei mesi scorsi, quando aveva denunciato gli assalti ai portavalori attribuendo i gruppi responsabili al Nuorese, scatenando le reazioni di politici locali.

“Oggi le indagini confermano quanto detto allora. Parlare di criminalità organizzata non è diffamare, ma fare informazione. Difendere una terra significa non negare i fatti”, scrive lo scrittore.

Un intervento che riaccende il dibattito su informazione, identità dei territori e libertà di raccontare anche le cronache più scomode.