Dipendenti Auchan sardi sul piede di guerra: “No agli esuberi di Conad”. Sit in il 30 ottobre

«Auchan e Sma sono da risanare - spiega Ardau di UILTuCS SARDEGNA - ma questo va fatto con i lavoratori, coinvolgendoli nel piano di rilancio. Con loro, non contro di essi».
C’è aria di grande incertezza tra i dipendenti dei gruppi Auchan Italia e Sma, acquisiti da Conad lo scorso 1 agosto 2019, tra cui anche le centinaia di sardi impiegati negli ipermercati della Sardegna.
Si tratta di 18600 dipendenti distribuiti in tutta Italia in 300 negozi che non conoscono ancora il loro futuro. Il 30 ottobre è stato indetto da Filcam- Cgil, Cisl Fisascat e Uiltucs, uno sciopero nazionale di tutti i lavoratori coinvolti. In ogni ipermercato si terranno dei sit in di protesta.
«Dopo nove incontri, due al Ministero dello Sviluppo Economico e 5 in sede aziendale, la trattativa è saltata – illustra Cristiano Ardau di UILTuCS SARDEGNA -. Conad pretende di risanare l’azienda con mano libera volendo dichiarare senza vincoli 5/4/3000 dipendenti in esubero. Ad oggi solo 109 negozi dei 300 prenderanno l’insegna Conad senza che si conoscano i piani aziendali. Per gli altri non si hanno notizie e il futuro è incerto».
«Dopo la rottura delle trattative lo scorso 30/09/2019 – spiega ancora Ardau – i sindacati hanno dovuto richiedere una nuova convocazione al MISE».
I 18600 dipendenti e i sindacati chiedono di conoscere il piano industriale di Conad, gli investimenti che mette in campo il gruppo, l’ammontare degli esuberi e dove questi saranno collocati, l’elaborazione di un piano di gestione degli esuberi con ricollocazioni e incentivi all’esodo e che nessun dipendente sia lasciato senza tutele e lavoro all’interno di un piano di risanamento dell’azienda condiviso con il sindacato e i lavoratori».
«Auchan e Sma sono da risanare – ammette Ardau – ma questo va fatto con i lavoratori, coinvolgendoli nel piano di rilancio. Con loro, non contro di essi».

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