Strage di Bologna, la perizia: “I resti riesumati non sono di Maria Fresu”

La perizia tecnica ha fugato ogni dubbio: i resti contenuti nella bara di Maria Fresu non sono suoi, ma probabilmente di altre sette vittime coinvolte nella strage di Bologna. Non c'è pace neanche a quasi 40 anni dalla sua morte per i familiari della donna sarda deceduta nell'attentato più sanguinoso della recente storia italiana.
Emerge un’importante novità sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980. I resti riesumati non sono della vittima sarda Maria Fresu. Lo ha stabilito la perizia tecnica disposta dalla Corte di Assise di Bologna.
Secondo i periti che hanno eseguito gli esami i resti precedentemente attribuiti alla salma di Maria Fresu potrebbero appartenere ad altre sette vittime coinvolte nella strage per le quali erano state appurate ferite al cranio.
E allora che fine hanno fatto i resti della donna, che stava andando in vacanza con due amiche e la figlia di tre anni Angela, anche lei morta nell’attentato? I periti hanno spiegato che i resti del suo corpo potrebbero essere stati ripartiti in altre bare e che purtroppo «per ritrovare le parti della povera Maria Fresu non ci sono soluzioni oggi praticabili».
La perizia era stata disposta dai giudici nell’ambito del processo in cui è imputato l’ex Nar Gilberto Cavallini.

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