Sapete quale è la domus de janas più bella e misteriosa della Sardegna?

S’Incantu
Una tomba in mezzo alla natura selvaggia della Sardegna piena zeppa di rilievi prenuragici che la rendono unica. Peccato sia poco valorizzata. Già il nome dice tutto. Sapete dove si trova?

S’Incantu
Situata nelle tranquille campagne di Putifigari, la domus de janas di S’Incantu (l’Incanto, la meraviglia, in sardo) rappresenta una delle bellezze meno conosciute della Sardegna. Nonostante non sia ampiamente valorizzata, questa tomba neolitica, che si staglia nel paesaggio rurale, offre un’esperienza suggestiva e un viaggio affascinante nel passato. Riconosciuta come uno dei monumenti archeologici più importanti dell’isola, S’Incantu ci parla di civiltà antiche dotate di una straordinaria capacità architettonica e culturale.

S’Incantu
La domus de janas di S’Incantu, nota anche con il nome evocativo di “l’incanto”, è la tomba più famosa tra le quattro domus de janas della necropoli di Monte Siseri.
Questo piccolo centro, che segna il confine tra Nurra e Logudoro turritano, conserva gelosamente questo patrimonio storico. Insieme alla tomba della Scacchiera di Bonorva, S’Incantu è considerata una delle espressioni più belle e significative dell’isola, confermando l’importanza di questi luoghi nel panorama archeologico sardo.

S’Incantu
Scoperta nel 1989, la tomba risale a circa cinquemila anni fa, collocandola nel periodo compreso tra il Neolitico recente e l’Eneolitico, approssimativamente tra il 3200 e il 2600 a.C. Questa datazione la rende non solo un reliquiario del passato ma anche una testimonianza viva della continuità culturale, poiché fu riutilizzata fino all’epoca romana. La struttura è scavata nella roccia e presenta un’architettura affascinante che si distingue per la sua pianta a forma di T, caratterizzata da vani disposti in successione e pavimenti sfalsati.

S’Incantu
L’accesso al complesso di S’Incantu avviene attraverso un lungo dromos, un corridoio che conduce a un atrio decorato, una piccola anticella quadrangolare e una spaziosa cella centrale, affiancata da due cellette funerarie. La raffinatezza architettonica è evidente: l’atrio è collegato all’anticella tramite un portello, e un gradino scolpito permette di superare il dislivello tra i due spazi. Sulle pareti laterali dell’anticella, due false porte, realizzate in rilievo e dipinte di rosso, simboleggiano il passaggio delle anime dall’esistenza terrena a quella ultraterrena, offrendo agli archeologi uno spaccato del pensiero spirituale delle civiltà prenuragiche.
Un elemento notevole è il soffitto della sala centrale, alto oltre due metri e caratterizzato da un design che imita perfettamente la struttura lignea di un tetto a doppio spiovente. I dettagli del soffitto, con travi dipinte di nero e rosso-ocra, creano un’atmosfera di grande bellezza, evidenziando la maestria degli artigiani dell’epoca. Al centro della stanza, un focolare circolare, composto da cornici concentriche, si erge come un punto focale, destinato a contenere offerte ai defunti e a simboleggiare il legame tra la vita e la morte.

S’Incantu
L’architettura della domus de janas progettata per assomigliare a una capanna, riflette una concezione del mondo in cui i defunti continuano a vivere in un ambiente familiare e accogliente. La presenza costante di corna taurine, sia scolpite che dipinte, evidenzia la devozione verso divinità legate alla fertilità, un aspetto fondamentale della religione prenuragica. Queste decorazioni non sono semplici ornamenti, ma veri e propri simboli di un culto profondo e radicato, che conferisce alla tomba una dimensione sacra.

S’Incantu
La visita alla domus è un’esperienza che richiede preparazione. Le indicazioni per raggiungere il sito non sono chiare e spesso si rende necessaria una telefonata al Comune di Putifigari per organizzare la visita.

S’Incantu
Si consiglia di indossare calzature comode poiché il percorso per giungere alla tomba è impervio. Fino a poco tempo fa, era sufficiente portare una torcia e una chiave qualsiasi per accedere all’interno, ma oggi è necessario prendere accordi anticipati per garantirsi l’ingresso.

S’Incantu
Il viaggio verso la domus non è privo di difficoltà. La strada indicata da Google per il parcheggio è stretta e maltenuta, costellata di rovi che possono graffiare l’auto. Dopo aver lasciato il veicolo, si deve proseguire a piedi per circa un chilometro su un sentiero sterrato, fino a trovare un sbarramento di fil di ferro e legno che serve a prevenire il passaggio del bestiame.

S’Incantu
Da lì, gli escursionisti devono scavalcare la recinzione e seguire le indicazioni che portano finalmente verso la domus. Il percorso totale è di circa due chilometri, ma la fatica è ripagata dall’emozione di trovarsi di fronte a una delle testimonianze più affascinanti della storia sarda.

S’Incantu
Arrivando all’ingresso della domus, i visitatori si trovano davanti a una porta di ferro chiusa. Per poterla aprire, è necessario seguire le nuove disposizioni comunali, che richiedono di contattare in anticipo gli uffici competenti.

La strada verso la tomba
In conclusione, la domus de janas di S’Incantu non è soltanto un luogo da visitare, bensì un viaggio nella storia che invita a riflettere sul potere della memoria e sulla capacità delle civiltà antiche di lasciare tracce indelebili nel tempo. Un patrimonio da scoprire, custodire e valorizzare affinché l’incanto di questa antica tomba possa continuare a raccontare storie di vita, morte e fede per le generazioni future.
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