Riqualificazione x ospedale Marino, l’opposizione a Truzzu: “Basta ritardi, si completi il percorso già avviato”
Che futuro per l'ex ospedale Marino e il pronto soccorso? Il percorso sembrava segnato: la Giunta Pigliaru, che aveva preso in gestione il rudere dal Comune, aveva avviato le procedure per l’affidamento dell’immobile ad un soggetto privato per la realizzazione di un albergo. Ora la Giunta comunale guidata da Truzzu parrebbe intenzionata a occuparsene in prima persona. Scelta sbagliata secondo i consiglieri Ghirra, Portoghese e Lecis Cocco Ortu.
È stata depositata una mozione riguardante lo stato dell’arte dell’iter per la riqualificazione dell’ex Ospedale Marino, primi firmatari i consiglieri Francesca Ghirra, Guido Portoghese e Matteo Lecis Cocco Ortu.
La decisione di presentare il documento è stata motivata da parte dei firmataru dalle recenti dichiarazioni sulla stampa locale di alcuni rappresentanti dell’amministrazione guidata dal Sindaco Paolo Truzzu, che sarebbero orientati ad acquisire l’immobile al patrimonio comunale.
«Questa idea che vorrebbe dimostrare una maggiore volontà di intervenire da parte della nuova Giunta – si legge in una nota diffusa alla stampa dai tre consiglieri di opposizione – aggiunge in realtà nuovi rischi al già difficile iter avviato e sembra destinata a non produrre nulla di buono. Il grande annuncio va intanto ridimensionato: l’attuale rudere sulla spiaggia del Poetto è un bene inalienabile del Demanio dello Stato, pertanto per lo stesso può essere unicamente ipotizzata una concessione per la gestione del bene. Concessione già autorizzata a favore della Regione Autonoma della Sardegna il 15 maggio 2018. A seguito di tale autorizzazione la Giunta Pigliaru aveva avviato le procedure per l’affidamento dell’immobile, mediante un bando pubblico, ad un soggetto privato per la realizzazione di una struttura turistico-ricettiva. Sembrava l’ultimo tornante di una strada lunga e tortuosa, prima di una positiva conclusione “in discesa”. Dopo le elezioni regionali e l’insediamento della nuova Giunta, del bando regionale per l’ex Ospedale Marino non si è saputo più nulla. Oggi scopriamo che tutta la procedura dovrebbe ricominciare da capo, passando per gli uffici del Comune di Cagliari. Una perdita di tempo, alla quale si aggiunge il forte rischio che il Comune non riesca a portare a termine la procedura».
«Lo stato di conservazione dell’edificio è pessimo – si legge ancora – con una situazione strutturale compromessa, che richiede la sostituzione degli stessi componenti principali. Il costo dell’intervento, da affidarsi a un soggetto privato mediante gara di appalto, è stimabile intorno ai 25 -30 milioni di euro. Il problema maggiore è però dato dalla possibilità di ammortamento dei cospicui investimenti nel limite temporale delle concessioni di beni di proprietà demaniale (20 anni). Un grave limite alla sostenibilità economica dell’intervento, per il quale la precedente Amministrazione regionale stava predisponendo delle soluzioni».
Per questo, i consiglieri Ghirra, Portoghese e Lecis Cocco Ortu, hanno predisposto una mozione per cercare di scongiurare un corso degli eventi che si risolverebbe nell’ennesima occasione persa per il recupero di una parte importantissima del litorale cagliaritano.
«Come è chiaro a tutti – spiegano Ghirra, Lecis Cocco Ortu e Portoghese – l’iter per avviare una riqualificazione dell’Ospedale Marino poggia su un piano normativo molto complesso, necessita degli sforzi congiunti di diverse Amministrazioni, prevede un investimento economico importante da parte di un soggetto privato. E un primo tentativo, lungo circa 12 anni, è già archiviato dopo anni di contenziosi legali. A questo aggiungiamo il fatto importante che gli uffici del Comune di Cagliari hanno già un carico di lavoro rilevante per l’ordinaria gestione del proprio patrimonio. La gestione di beni importanti attraverso procedure di concessione molto complesse rischierebbe di arenarsi. Non mancano infatti numerosi esempi di immobili comunali da anni inutilizzati, per i quali al momento non è neanche individuata una funzione. È il caso degli uffici nel nuovo complesso di via Santa Gilla, ancora non utilizzati dal Comune, o dei parcheggi in struttura in Via de Magistris. Ricominciare tutto da zero, pensare che il Comune sia in grado di risolvere da solo i numerosi problemi che gravano sul progetto e trovare un partner privato per un investimento da 30mln, è un azzardo rischioso, che potrebbe stroncare ogni prospettiva per una riqualificazione dell’area».
«Per questo nella mozione – concludono i tre consiglieri del centrosinistra – si chiede al Sindaco Truzzu di rinunciare all’acquisizione dell’ex Ospedale Marino al patrimonio comunale. Al contrario, gli chiediamo di sollecitare la RAS a proseguire l’iter già avviato per la riqualificazione e valorizzazione dell’ex Ospedale Marino e dei locali del Pronto Soccorso, da convertirsi in una struttura turistica ricettiva e/o centro servizi per la fruizione turistica del compendio che ricomprende il Parco del Molentargius e il Poetto. Sarà necessario individuare le soluzioni per superare gli ultimi ostacoli (vincoli idrogeologici, durata della concessione etc.) alla pubblicazione del bando. Inoltre per evitare che il bando vada deserto sarebbe opportuno sondare preliminarmente, attraverso una manifestazione d’interesse, la disponibilità di soggetti privati a dare avvio all’iniziativa imprenditoriale, stante il quadro vincolistico dato. Ma non aggiungiamo problemi ai problemi, la RAS completi il lavoro già avviato e il Comune continui a fare la sua parte, come ha fatto finora, perché la procedura questa volta vada a buon fine».
© RIPRODUZIONE RISERVATA