di Francesca Melis Boi

Il Cagliari è volato a Parma per affrontare al Tardini i padroni di casa nella terza giornata di campionato. La squadra di Maran è a caccia dei primi punti, dopo le due sconfitte consecutive in casa. Il Parma invece, dopo la sconfitta contro la Juventus nella prima giornata ha poi vinto alla Dacia Arena di Udine.

PARMA (4-3-3): Sepe; Darmian, Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo; Hernani, Brugman, Barillà; Kulusevski, Inglese, Gervinho.
A disposizione: Colombi, Alastra, Dermaku, Karamoh, Cornelius, Laurini, Sprocati, Pezzella.
Allenatore: D’Aversa.
CAGLIARI (4-3-1-2): Olsen; Cacciatore, Pisacane, Ceppitelli, Pellegrini; Nandez, Cigarini, Rog; Castro; Joao Pedro, Simeone.
A disposizione: Aresti, Rafael, Klavan, Lykogiannis, Pinna, Waluckiewicz, Birsa, Deiola, Ionita, Oliva, Cerri, ragatzu.
Allenatore: Maran
Arbitro: Pasqua di Tivoli
Ammoniti: Ceppitelli, Joao Pedro, Pellegrini
Marcatori: 22’, 39’ Ceppitelli – 59’ Barillà – 77’ Simeone

Primo Tempo: Si parte alle 15:00, il primo pallone è per il Cagliari. Arriva al 15’ la prima azione importante del Parma: palo per Bruno Alves su punizione: tremano i rossoblù.
Al 16 ‘ Kulusevski va verso la porta, contrasto di Ceppitelli: punizione sulla trequarti per il Parma e giallo per il capitano rossoblù.
Un Cagliari che sembra in difficoltà nel trovare gli spazi nell’area avversaria. Ci pensa il numero 23 del Cagliari a sbloccare la partita: al 22’ goal di Luca Ceppitelli, grazie al corner di Nandez.
Gli ospiti sono in vantaggio.
Al 27’ Cooling break, un minuto far riprendere fiato alle due squadre, che si confrontano con i Mister.
Incalza il Parma: al 31’ cross teso di Hernani che arriva a Gervinho: palla fuori. Al 33’ ci prova anche Inglese e palla a lato.
Pressing del Parma, il Cagliari sembra in difficoltà. Arriva la svolta al 40’: Cigarini si snoda nell’area avversaria, Ceppitelli stacca e batte Sepe: doppietta per il capitano rossoblù.
Raddoppiano i ragazzi di Maran, supportati dai tifosi che incitano in continuazione la squadra.
Arriva al 42′una seconda ammonizione per i rossoblù: Joao Pedro aggressivo e in ritardo su Brugman: giallo per il numero 10.
Al 45’ il direttore di gara concede 2 minuti di recupero. Joao a terra, ma l’arbitro fa continuare l’azione. Al 47’ Pasqua manda tutti negli spogliatoi.
Cagliari in vantaggio grazie alla doppietta del capitano Luca Ceppitelli, che colleziona il suo 6° goal in serie A. Un Parma che parte forte e sembra voglia dominare la partita con un Cagliari inizialmente sottotono. I padroni di casa cercano più volte i goal, ma Olsen si mostra una garanzia. Azioni più frammentarie del Cagliari che conquistano il vantaggio grazie alla doppietta del capitano.

Secondo Tempo. Al 55’ subito un’occasione per il Cagliari: Nandez calcia per Simeone, ma la palla finisce sul lato. Reagisce il Parma, che al 59’ accorcia le distanze, cross di Darmian che trova Barillà: palla dentro.
Il Parma ha riacquistato la compattezza iniziale, cerca in continuazione il pareggio. Al 62’ Luca Pellegrini trattiene Gervinho e viene ammonito da Pasqua. Subito dopo, al 63’, il difensore rossoblù accusa un problema fisico: primo cambio per il Cagliari, fuori Pellegrini e dentro Lykogiannis.
Il Cagliari sembra ora soffrire la partita, il Parma è carico. Arriva anche il secondo cambio per i rossoblu: fuori Pisacane al suo posto Klavan. Intanto la squadra di Maran cerca di tenere intatto il risultato.
Al 73’ arrivano due cambi per il Parma: esce Brugman per Pezzella e Inglese pr Cornelius.
Il Cagliari non demorde e ci crede: al 77’ Simeone va dal centro campo solo verso la porta, spiazza Seper e porta la sua squadra sul 1-3: primo goal per il Cholito con la maglia rossoblù.
All’80’ Ci riprova il Parma con Bruno Alves che su calcio di punizione colpisce di testa e batte Olsen, ma Pasqua annulla il goal per offside. Arriva anche l’ultimo cambio per il Parma: all’82 fuori Iacoponi e dentro Sprocati. Ultimo cambio anche nel Cagliari: all’83 entra Ionita per Rog.

All’86’ Castro trattiene Sprocati: ammonizione per l’argentino.

All’87′ Braccio largo di Klavan in area: Pasqua non ha dubbi ed indica il dischetto. Si attende la VAR, Pasqua al ‘90 va a rivedere le immagini.

Le immagini portano il direttore di gara a non concedere il rigore. Riprende in gioco e da 12 minuti di recupero.

Al 95’ grande goal di Joao Pedro che spiazza Seper. Ma al 97 Pasqua annulla la rete per un fallo commesso all’inizio dell’azione dallo stesso Joao Pedro, si rimane sul 3-1 al Tardini.

Al 102′ termina il match al Tardini, i rossoblù tornano a casa con la prima vittoria del campionato. Partita sofferta, ma combattuta da entrambe le compagini.

Come si dice autunno in sardo campidanese e da dove deriva questa parola?

La domanda per chi vuole approfondire la cultura isolana: come si dice autunno in sardo?

Il fascino etimologico dell’autunno in sardo, tra latino e influenze iberiche.

La Sardegna è un’isola dalla ricchezza linguistica inestimabile, una terra dalle tante lingue e varianti che riflette la sua storia millenaria. Essendo stata colonizzata e occupata da tanti popoli, l’isola presenta numerose differenziazioni e inflessioni dialettali che ne fanno un caso studio per la linguistica romanza. In questo affascinante scenario, sorge spontanea la domanda per chi vuole approfondire la cultura isolana: come si dice autunno in sardo?

In una terra agro pastorale come la Sardegna, dove la vita è scandita dai momenti legati alla terra, l’autunno era un momento importante. Era la stagione della maturazione finale e delle prime fatiche invernali, cruciale per la sopravvivenza delle comunità.

Scopriamo come si dice in sardo campidanese. La denominazione più diffusa per indicare la stagione che succede all’estate non è autoctona, ma rivela le profonde stratificazioni culturali che hanno modellato il sardo. In sardo si dice atongiu, un termine che illustra perfettamente i legami storici dell’isola.

L’origine etimologica di questo vocabolo è triplice e affascinante. La forma atongiu è direttamente mutuata dallo spagnolo otono (o otoño in grafia moderna), un’influenza che testimonia il lungo periodo di dominazione iberica in Sardegna. A sua volta, il termine spagnolo deriva dal latino. La radice ultima del vocabolo risiede infatti dal latino autumnus, la forma classica da cui provengono tutte le varianti romanze del nome di questa stagione. Il campidanese, in questo specifico caso, ha veicolato la parola non direttamente dal latino, ma attraverso la mediazione iberica, fissando la propria variante in atongiu.

Questo piccolo frammento linguistico racchiude un’intera lezione di storia: la permanenza del latino autumnus, l’impronta lasciata dal periodo spagnolo e la capacità della lingua sarda di accogliere e adattare i termini, arricchendo il suo vocabolario. La risposta alla domanda su come si dice autunno in sardo svela, dunque, l’identità complessa e storicamente stratificata della Sardegna centrale, ben oltre la semplice traduzione.