A cura di Massimiliano Perlato
Originaria di Arixi – piccola frazione di Senorbì – Maura Milia ha vissuto quattordici anni in Inghilterra, raggiungendo i vertici della bar industry mondiale.
La sua carriera è iniziata quasi per caso, quando a 19 anni, fresca di studi, decise di trasferirsi a Londra per imparare l’inglese. Doveva essere un anno sabbatico, ma si è rivelato l’inizio di una nuova vita. Come accade a molti, ma lei non è come gli altri. Con passione e ostinazione, è arrivata ai vertici del mondo dei bar in uno dei luoghi più leggendari.
Ha iniziato lavorando come cameriera in un hotel di lusso a South Kensington. Poi il rientro in Italia per un’esperienza di un anno e mezzo in un ristorante a Firenze. Nel 2014 il ritorno a Londra, l’assunzione al Connaught – locale extralusso nel cuore della City – e una rapida ascesa verso il successo, anche grazie ai consigli del maestro Agostino Perrone, suo mentore.
In breve tempo, Maura è diventata la prima donna manager del Connaught Bar, ruolo che, nella lunga storia del locale inaugurato nel 1815, non era mai stato affidato a nessuno così giovane. Una vita a stretto contatto con sceicchi, attori di Hollywood, star dello sport e clienti facoltosi. “Londra è sempre stata la meta per eccellenza del food & beverage – racconta Maura –. Quando l’ho lasciata per tornare in Italia, sapevo che sarebbe stato solo un arrivederci. L’8 gennaio 2014, appena atterrata di nuovo a Londra, ho lasciato le valigie a casa di un amico e mi sono precipitata al Connaught Bar. Cercavano una cameriera, e non ho perso tempo”.

Maura Milia
Dopo dieci anni al Connaught, la giovane bar manager sarda ha intrapreso una nuova avventura a Città del Messico, insieme al marito Alex Lawrence e al guru dell’ospitalità messicana Walter Meyenberg. Non è da tutti – anzi, è raro – lasciare una posizione consolidata per inseguire nuove sfide e ricominciare da capo. “Non è facile conquistarsi un posto dietro uno dei banconi più ambiti al mondo – racconta –. Il Connaught è attualmente al primo posto nella classifica dei World’s 50 Best Bars (dove è rimasto in vetta per due anni consecutivi) ed è da sempre uno dei migliori a livello internazionale”.
Maura non ha mai esitato. “È stato amore a prima vista appena sono entrata al Connaught. Sapevo che sarebbe stato l’inizio di una bellissima avventura come prima donna a ricoprire quel ruolo nella storia del bar”, racconta con orgoglio. La scelta di trasferirsi in Messico nasce anche da un legame profondo con il Paese.
“Il Messico mi ricorda la Sardegna e le mie radici. Dieci anni a Londra valgono il doppio, per ritmi e stress. Ho voluto dare priorità alla mia serenità. Città del Messico non è piccola, ma conserva un’energia da villaggio, in un certo senso. È un cambio di prospettiva: mi metto in gioco per la prima volta come imprenditrice”.
Maura è caparbia, intraprendente e guarda sempre avanti. I suoi genitori le hanno trasmesso i valori dell’umiltà e del sacrificio, e i tanti amici – dell’infanzia in Trexenta e conosciuti oltremanica – sono pronti a scommettere ancora sul suo talento.
“L’unica condizione che mi ero posta, se mai avessi lasciato il Maybourne Group (di cui fa parte il Connaught Bar), era quella di iniziare qualcosa di personale con mio marito”, aggiunge.
Negli ultimi anni ha viaggiato molto, dagli Stati Uniti al Sud-Est asiatico. “Londra oggi fatica più di altre capitali. I professionisti veterani hanno vissuto il cambiamento: da una città che poteva assumere persone da tutto il mondo a mesi difficili e incerti. Questo crea tensioni e instabilità. Se la confrontiamo con Barcellona, ad esempio, l’energia è completamente diversa. Londra è pessimista: siamo abituati a certi standard e non poterli mantenere genera un divario tra domanda e offerta. Anche la sostenibilità economica di un’attività lì è complessa: io e Alex avevamo pensato di aprire qualcosa a Londra, ma i costi e l’accesso ai fondi sono scoraggianti. Servono spalle larghe, o un gruppo che creda nella tua visione e investa. Per fortuna, noi abbiamo sempre avuto questo sostegno”.
Numerosi i riconoscimenti ricevuti da Maura: nel 2015 “Stella emergente”, nel 2018 il prestigioso “Front of the House Star”, oltre ai premi assegnati al Connaught, costantemente nella top 10 dei World’s 50 Best Bars. Ma ora è tempo di nuove sfide. “Per migliorare bisogna cambiare. Lo diceva anche Churchill”.
Il nuovo progetto in Messico si chiama MWA (dalle iniziali dei tre soci): un multiproject destinato a dar vita a più locali, ognuno con l’impronta personale dei suoi fondatori. “Apriremo sia ristoranti che cocktail bar. Saranno l’espressione di ciò che siamo, mescolati con la cultura messicana. Una delle location sarà nell’Ovest del Paese”.
Dopo una breve pausa riflessiva, Maura riprende: “Ho sempre ricevuto molto supporto nell’ambito lavorativo. Penso che, con obiettivi chiari e determinazione, nulla sia davvero difficile. L’unica sfida è stata forse non avere, all’inizio, tante colleghe con cui confrontarmi. Oggi c’è una maggiore presenza femminile nei bar e nell’hospitality, e questo mi rende felice. Stanno nascendo tante piattaforme per dare voce e spazio a nuove idee, ovunque nel mondo – da Londra a New York, dal Sud-Est asiatico all’America Latina”.
Le chiedo se si sente un modello. “Non saprei. Spero che la mia storia possa incoraggiare le ragazze che vogliono intraprendere questa carriera. Non è facile, e spesso dobbiamo dimostrare di più rispetto ai nostri colleghi uomini. Ma con tenacia, determinazione e la voglia di mettersi in gioco, c’è posto per tutte. Siate fedeli a voi stesse, ai vostri valori, e ricordate sempre perché avete scelto questo lavoro. Alla fine, l’amore e la passione mi hanno sempre guidato nella direzione giusta”.
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