Rolando Maran, dopo l’allenamento mattutino ad Asseminello ha presentato alla stampa il match tra Cagliari e Inter previsto domani, domenica 1 settembre, alle 20.45 alla Sardegna Arena.

Il tecnico rossoblu parla dopo una settimana decisamente faticosa e ricca di avvenimenti: nuovi arrivi, cessioni e il grave infortunio di Pavoletti: “Sappiamo cosa Pavoletti rappresenta per questa squadra, ora dobbiamo per forza cambiare e rivedere qualcosa. Si sono aggiunti due ragazzi nuovi, che possono dare una grande mano. Hanno accettato questa sfida, ma siamo consapevoli di dover lavorare davvero tanto e sfruttare la rabbia dovuta a questi infortuni”.

La testa. “Il Morale è importante per fare una grande gara, dobbiamo mettere in campo aggressività, anima e cuore indipendentemente dal risultato. Dopo una falsa partenza dobbiamo far girare la ruota ed eliminare la delusione con il Brescia. Nel finale ci siamo fatti prendere dall’ansia forzando situazioni che non andavano forzate. La squadra è partita alla grande, si è persa dopo il goal preso e poi annullato, dobbiamo far tesoro degli errori per non ripeterli. Dobbiamo diventare una squadra e un’entità che rispecchi l’orgoglio che abbiamo e deve venire fuori. I nuovi devono capire il valore di questa maglia e devono farlo quotidianamente. Io devo essere il primo bravo a farglielo capire”.

L’avversario.”L’Inter squadra che è cambiata tantissimo, ha aumentato il suo valore, sarà una delle protagoniste di tutto il campionato. Troviamo una squadra che è stata totalmente rinnovata ma ha già una grande identità. Conte ha grandissimi qualità venire fuori con grande professionalità e risultato. Barella è figlio di questa maglia e sono contento possa avere un’ottima accoglienza”.

La Formazione. “Il 4-3- 2-1 non è un dogma intoccabile. Facciamo accorgimenti tutte le settimane, aldilà dell’assenza di Pavoletti.  Mi tengo fino a domani mattina la possibilità di decidere la formazione. Simeone e Olsen ieri hanno voluto partecipare a tutti i costi all’allenamento, farò delle riflessioni in queste ultime 24 ore, voglio parlare con i ragazzi e valutare bene. In tutte le valutazioni c’è anche Castro e capire anche con lui quanto può essere impiegato per tutto il match. Pellegrini è pronto a giocare dal primo minuto. Il primo dei rigoristi resta Joao Pedro. Rog, ha avuto più tempo per inserirsi ed è già entrato nei nostri meccanismi.

“Dobbiamo essere pignoli, scrupolosi e attenti”, conclude Maran.

FRANCESCA MELIS BOI

A un anno di distanza dal suo esordio con l’Olbia, Cristian Totti dice addio al calcio professionistico. Il figlio dell’ex capitano della Roma, Francesco Totti, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo a soli 19 anni. Una scelta arrivata dopo mesi lontano dai campi, successivi alla sua uscita dalla squadra sarda a stagione ancora in corso.

Un addio che non sorprende del tutto. Il giovane centrocampista non è mai riuscito a trovare spazio stabile né visibilità all’interno dell’organico dell’Olbia. Dopo alcune apparizioni sporadiche e un debutto ufficiale lo scorso 25 agosto 2024 in Coppa Italia contro l’Ilvamaddalena, Cristian era finito al centro di commenti spiacevoli e insulti sui social, rivolti non tanto al suo gioco quanto al suo aspetto fisico.

Dopo la parentesi all’Olbia, Totti Jr. è rimasto svincolato per diversi mesi, senza riuscire a trovare una nuova squadra. Ora arriva la svolta: l’addio al calcio giocato e un nuovo inizio nello staff della “Totti Soccer School”, la scuola fondata da suo padre e oggi gestita dallo zio Riccardo.

Per Cristian si apre così una fase tutta nuova, ancora legata al mondo del calcio, ma con un ruolo diverso: non più in campo, ma al fianco dei giovani atleti, trasmettendo la propria esperienza e affrontando il futuro da educatore sportivo.