Attimi di paura ieri in un’abitazione di Quartu Sant’Elena. I Vigili del Fuoco sono intervenuti intorno alle 21:30 in via Santa Lucia, nel quartiere di Sant’Antonio, per l’esplosione di una bombola di gpl.

Al momento dello scoppio nell’appartamento era presente una coppia, marito e moglie. La donna è rimasta lievemente ferita alle braccia ed è stata soccorsa dal 118.

I Vigili del Fuoco hanno messo in sicurezza l’area, arieggiando l’appartamento, e messo al sicuro anche un’altra bombola presente e che si era surriscaldata a causa dello scoppio dell’altra. Secondo le prime analisi, le cause dell’incidente sono dovute ad un surriscaldamento delle bombole che si trovavano accanto al forno, durante la cottura di alcuni pasti.

La Sardegna è spesso considerata un’isola “asismica”. In realtà, pur essendo una delle regioni più stabili d’Italia, non è completamente immune dai terremoti. La sua bassa sismicità è un dato scientifico assodato, ma ha radici geologiche ben precise.

Come spiega il geologo Luigi Sanciu, la differenza della penisola italiana, situata nel punto di collisione tra la placca eurasiatica e quella africana, la Sardegna si trova al centro della placca eurasiatica, lontana dalle grandi linee di compressione che generano i terremoti più devastanti. Questo la rende un blocco continentale stabile, poco soggetto a scosse significative.

Ciò non significa però che l’isola sia “immune”. Secondo i dati messi a disposizione dall’ISPRA, la zona più attiva è la costa nord-orientale, dove si sono registrati i principali sismi dal 2000 a oggi. Si tratta in gran parte di eventi di magnitudo intorno a 3, prodotti da piccole faglie, ossia fratture della crosta terrestre con lievi movimenti delle rocce.

Sono terremoti che spesso non vengono percepiti dalla popolazione e che restano rilevabili solo dagli strumenti, incapaci di provocare danni e soprattutto impossibilitati a generare onde di tsunami, data la loro modestissima energia.

La Sardegna, dunque, resta una terra fortunata: un’isola geologicamente stabile, ma non del tutto “asismica”. Un dettaglio che ricorda come la natura, anche quando sembra silenziosa, continui a vivere e muoversi sotto i nostri piedi.