Si avvera il sogno di Francesca, ecco il primo raccolto di paglia sarda per i suoi cappelli
L'abbiamo conosciuta un anno fa, la giramondo col pallino dell'intreccio, aveva trasformato un camper anni'80 in un laboratorio con cui girava la Sardegna per vendere i suoi bellissimi cappelli di paglia fatti a mano. La giovane cagliaritana dall'animo green aveva un sogno: realizzarli con la paglia sarda, ed ora con le sue abili dita intreccia paglia nata nell'Isola.
Francesca Sabbagh, cagliaritana con il cognome dal suono esotico, è una bravissima artigiana dell’intreccio. Realizza cappelli di paglia completamente fatti a mano. Non ha un negozio, ma un camper degli anni’80, un T3 Wolkswagen trasformato in un laboratorio mobile. Giramondo dallo spirito libero, Francesca ha studiato tanto prima di iniziare con questa affascinante e originale attività. Dopo la laurea in Architettura d’interni a Roma e 6 anni trascorsi a Londra a progettare gli interni di attività commerciali, ha seguito un corso per realizzare cappelli a Madrid con una delle più importanti modiste spagnole.
Per realizzare le sue creazioni però era costretta a usare paglia importata da altre regioni perché in Sardegna non c’erano produttori di grano che si occupassero di selezionare la paglia per produzioni artigianali. Francesca, creativa con l’animo green, aveva un sogno: poter produrre in modo sostenibile, in Sardegna, la paglia necessaria alla realizzazione dei suoi cappelli. Così le sue creazioni sarebbero state davvero cento per centro made in Sardinia.
Quindi ha provato, con la collaborazione di alcuni produttori, a dare il via a una coltivazione. E oggi con la paglia cento per cento sarda tra le mani sta per realizzare il primo cappello dei suoi sogni: «Abbiamo seminato a dicembre, raccolto a maggio – annuncia soddisfatta Francesca- e abbiamo preparato la paglia per l’intreccio. Perché la lavorazione necessita di una serie di passaggi. Ora è pronta per essere intrecciata. È un procedimento lento, ne ho già intrecciata un po’ ma ne serve ancora tanta per avere la quantità sufficiente per un cappello».
Francesca è bravissima e di tempo ne ha poco perché le sue creazioni, firmate Pepe.bianco, vanno a ruba. La sua passione poi la porta a studiare e a tenersi sempre aggiornata: «Recentemente sono andata nelle Marche per una manifestazione importante – prosegue l’artigiana- legata proprio alla tradizione dell’intreccio, e ho preso semi di grano antico, da seminare qui in Sardegna». Ora si trova a Berchidda, dove viene coltivato il grano da cui si ricava la “Sua” paglia.
«Cerco di essere green e sostenibile in tutto quello che faccio – conclude Francesca- ho aggiunto al mio camper un pannello solare e ora sto a Berchidda perché anche gli spostamenti devono essere intelligenti. Ho bisogno dell’acqua, perché la paglia per essere lavorata va bagnata e qui ce ne sono». Dal 7 al 16 agosto a Berchidda si terrà il Time in Jazz, un evento importante al quale Francesca non mancherà, ama tanto l’intreccio che organizzerà laboratori per grandi e piccini, per spiegare e trasmettere questa antica e nobile arte. L’esperienza di questa giovane intraprendente, è la dimostrazione che in Sardegna chi davvero ha voglia di impegnarsi, con lo studio, la fatica e la dedizione, raggiunge ottimi risultati.
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