Assostampa sarda ha espresso tutta la sua solidarietà nei confronti della nostra giornalista Stefania Lapenna, vittima nelle settimane scorse di gravi insulti sessisti per aver espresso la sua opinione pubblicamente sul caso Sea Watch.

«Stefania, che scrive per Vistanet, nei giorni scorsi è stata attaccata in modo turpe sui social per avere espresso la sua opinione sul caso SeaWatch – scrive Celestino Tabasso, presidente di Assostampa sarda -. In genere in questi casi si parla, con un’espressione un po’ consunta, di attacchi inqualificabili. Invece si tratta di roba molto facile da qualificare: sono schifezze deprimenti, ispirate da un sessismo cavernicolo del quale prima o poi gli autori – e le autrici – di quei commenti volgari e idioti si vergogneranno. In attesa che questo avvenga, l’Assostampa sarda si schiera accanto a Stefania e la sosterrà in tutte le sacrosante iniziative messe in campo perché diffamatori e diffamatrici rispondano penalmente della loro aggressione. Il sindacato dei giornalisti non abbandonerà mai nessuno nella battaglia per la libertà di cronaca e di espressione: chi attacca Stefania attacca tutti noi. Davanti allo squadrismo digitale, timidezza zero».

Nel frattempo la legale della nostra cronista, Giulia Andreozzi, ha depositato le querele nei confronti delle 12 persone che si sono rese responsabili dei gravi insulti indirizzati a Stefania Lapenna. Tutta la redazione di Vistanet si schiera accanto alla propria collega, distintasi negli anni per serietà, professionalità, passione e soprattutto educazione e garbo, una qualità che non guasterebbe anche a molti commentatori del web. 

Diecimila portatori di fiaccola, selezionati in ogni parte del mondo, daranno vita alla staffetta che accompagnerà le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Tra loro, spicca anche un nome sardo: Pablo Orrù, 49 anni, sinnaese, con un passato da rugbista e un presente da instancabile ultramaratoneta.

Il percorso della fiaccola sarà un viaggio nello Stivale lungo 12mila chilometri in 63 giorni, un filo di luce che toccherà tutte le province italiane fino ad arrivare all’accensione del braciere olimpico.

Così, dal cuore del Campidano, la passione sportiva di Orrù entrerà a far parte di una delle avventure collettive più affascinanti e simboliche, trasformando un atleta di comunità in messaggero dei Giochi.