(VIDEO) Monserrato, auto travolge ciclista e scappa ma viene incastrato dalle telecamere

Per fortuna il ciclista non ha riportato ferite di nessun genere, ma il gesto dell'automobilista rimane inqualificabile.
Un automobilista alla guida di una vecchia Fiat Punto ha tagliato la strada a un ciclista che stava percorrendo una rotonda non dandogli la precedenza, poi si è dileguato incurante del ciclista caduto sull’asfalto. È successo a Monserrato.
Per fortuna il ciclista non ha riportato ferite di nessun genere, ma il gesto dell’automobilista rimane inqualificabile. Peccato per lui che a riprendere la scena ci fossero le telecamere del progetto Oscar, iniziativa del Comune di Monserrato finalizzata a diffondere la sicurezza stradale.
Il video è stato pubblicato sulla pagina Facebook del progetto, l’automobilista invece sarà debitamente sanzionato.
La sicurezza grazie alla tecnologia. Con il sistema di videosorveglianza attivo abbiamo ricostruito la dinamica di un incidente ai danni di un ciclista, fortunatamente rimasto illeso ma che non ha ricevuto il dovuto soccorso da parte dell'automobilista che ne ha causato la caduta non dando la precedenza all'ingresso della rotatoria. Il sistema di rilevazione targhe ci ha consentito l'individuazione e l'intervento sanzionatorio.
Gepostet von Progetto OSCAR – Sicurezza Stradale am Donnerstag, 11. Juli 2019
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Il mistero del pozzo sacro di Tattinu che, nascosto tra i boschi sardi, si differenzia rispetto a tutti gli altri

Ai piedi di un rilievo in Sardegna, c’è la fonte sacra di Tattinu, nascosta tra gli alberi, che si differenzia dalle altre per alcune caratteristiche. Vediamole insieme.
Nascosto tra i boschi e le distese di asfodeli alle pendici del monte Tamara, nel territorio di Nuxis, il pozzo sacro di Tattinu continua ad affascinare studiosi e visitatori. Un monumento silenzioso e enigmatico, la cui architettura fuori dal comune solleva interrogativi ancora irrisolti: frutto di precise scelte costruttive o custode di segreti che solo future campagne di scavo potranno rivelare?
La prima e più evidente particolarità rispetto ai tradizionali pozzi sacri nuragici è l’apparente assenza di un vestibolo o di altre strutture visibili in superficie. Il percorso verso l’acqua inizia direttamente con una lunga scalinata di 28 gradini, che incide il terreno formando un vuoto rettangolare. Alla base, si apre un vano d’acqua lungo poco più di otto metri e largo appena uno, incorniciato da pareti che accompagnano lo sguardo fino alla camera sotterranea.
La struttura del pozzo è a dir poco insolita: ha una sezione “a bottiglia” e una pianta ellittica, soluzioni raramente documentate nel panorama nuragico. Alta circa cinque metri, la camera è coperta da una volta a tholos, realizzata con blocchi di calcare perfettamente lavorati, integrati da ciottoli accuratamente disposti.
A breve distanza, avvolti dal verde del bosco, si trovano i resti di un villaggio nuragico, testimone silenzioso di un passato che ancora parla attraverso la pietra.
Si ringrazia per gli scatti Nicola Castangia, Lucia Corda e Bibi Pinna e il portale Sardegna verso l’Unesco.

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