Accadde Oggi, 7 luglio 2018: giornata delle Magliette Rosse, quelle che le mamme dei piccoli migranti mettono ai loro bambini

#MaglietteRosse Il 7 luglio del 2018 era la giornata della maglietta rossa, quella che le madri dei piccoli migranti mettono ai loro bambini prima di affrontare il mare, per renderli più visibili. Il mondo social, da semplici cittadini a musicisti, cantanti, attori, amministratori, medici, sindacalisti hanno sfilato in migliaia per le strade delle loro città indossandone una
#MagliettaRossa: sabato 7 luglio 2018. Molti di noi in quella data abbiamo indossato una maglietta rossa. L’iniziativa del giornalista di Repubblica Francesco Viviano e di don Luigi Ciotti per un’Europa di libertà, uguaglianza, fraternità.
“Francesco Viviano, diceva Gad Lerner attraverso il suo profilo Facebook, giornalista che segue da sempre con passione e competenza la tragedia del Canale di Sicilia, propone una giornata in cui indossare tutti simbolicamente la maglietta rossa, quella che le mamme migranti, prima della traversata, mettono ai loro figli per renderli più visibili”.
“La morte ha il colore rosso, scrive Francesco Viviani, quello dei vestitini e delle magliette che indossano i bambini morti in mare e che il mare spesso riversa sulle spiagge libiche per essere seppelliti chissà dove e che non avranno mai un nome e cognome così come le loro madri annegate mentre stringevano sul loro petto i loro bambini vestiti di rosso, un colore che avrebbe dovuto rendere più visibili i loro figli nel caso finissero in acqua. Ed era rossa anche la maglietta che indossava il piccolo Alan, recuperato morto poco dopo che il gommone sul quale viaggiava affondò nel settembre nel 2015. La sua foto fece il giro del mondo perché provocò indignazione a livello internazionale.
L’allora presidente francese Francois Hollande dichiarò quelle immagini “erano un promemoria della responsabilità del mondo nei confronti dei rifugiati”. Sulla stessa lunghezza d’onda altri premier europei. Facciamo qualcosa per fermare queste stragi volute da chi vuole bloccare i soccorsi. Indigniamoci ragazzi, quei bambini, quelle donne, quegli uomini, sono come i nostri figli, le nostre madri ed i nostri padri”.

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