E’ uno dei gesti più generosi che possano esserci: accogliere nella propria casa e nel cuore un animale anziano. Un animale che avrà passato parte della propria vita in strada, o in un canile, forse con un passato di maltrattamenti e privazioni.

Poi arriva la vecchiaia e, come tutti gli anziani, anche i cani si trovano in una situazione di estrema fragilità, proprio come gli umani. Il bisogno di supporto, di attenzioni, di coccole si fa sempre più forte. Gli acciacchi si fanno sentire e la necessità di braccia amiche, sicure e amorevoli diventa impellente.

Adottare un cane anziano significa perderlo presto ma la riconoscenza, la fedeltà e l’amore che può regalare un animale diversamente giovane non hanno un prezzo quantificabile. Guardate quello sguardo: i peli incanutiti, occhi stanchi ma un cuore sempre giovane perchè bisognoso di amore. Ricordatevi: un cane invecchia proprio come noi umani, ma la differenza sta nel fatto che un cane riesce, spesso, a dimenticare il passato se l’amore del presente glielo consente.

Regalate gli ultimi anni di vita a un animale vecchio: è un’esperienza d’amore che neanche un cucciolo riuscirà a darvi. “Non tutti riescono a “reggere” questi sguardi… Non tutti riescono ad adottare un cane anziano, perché la paura della perdita spesso prende il sopravvento. Non dobbiamo aver paura perché siamo l’unica alternativa che può avere un cane anziano per non finire i propri giorni in un box di un canile. Un nonnino per amico”, dice Elena Pisu, responsabile del canile comunale di Quartu, Tana di Bau e della Bau Club di Settimo.

Il cane della foto si trova alla Bau Club di Settimo.

Domani, lunedì 22 settembre 2025, a Cagliari è previsto uno sciopero generale di 24 ore con manifestazione e corteo, con raduno a partire dalle 10:00 in Piazza del Carmine. La mobilitazione è stata indetta dall’USB per fermare la violenza contro la popolazione palestinese e per protestare contro la complicità del governo italiano nelle guerre, i salari bassi, i servizi pubblici smantellati e la spesa militare crescente.

Il corteo attraverserà le principali vie della città, da Via Sassari fino ai portici del Consiglio Regionale, dove si terranno gli interventi conclusivi. La mobilitazione coinvolgerà lavoratrici e lavoratori di trasporti, fabbriche, scuola, commercio e molti altri settori, e assume particolare rilievo in Sardegna per la presenza di siti militari e fabbriche di armi che collegano l’isola agli scenari di guerra internazionali.

La chiamata è chiara: sostenere il popolo palestinese, fermare il genocidio e bloccare tutto per dire no alla guerra.

Per informazioni: 333 7249794