Anche per il 2019, la direttiva strategica emanata dall’Autorità di Governo assegna alla Guardia di Finanza, tra gli altri, l’obiettivo prioritario di assicurare il contrasto alla criminalità economico-finanziaria. Nell’ambito di questa strategia generale, le investigazioni dei militari delle Fiamme Gialle sono, quindi, finalizzate anche alla repressione dei reati fallimentari, a tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, senza trascurare che le indagini delegate su tali reati possono rappresentare un “volano” per individuare altri fenomeni illeciti di matrice economico-finanziaria.
In aderenza agli indirizzi strategici, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cagliari sta, conseguentemente, proseguendo l’ormai pluriennale impegno nel dare esecuzione alle indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica, sia impiegando le qualificate risorse del Nucleo di Polizia economico-finanziaria che facendo leva sui Reparti della componente territoriale. Le investigazioni condotte nello specifico settore di servizio sono innanzitutto finalizzate all’individuazione di condotte penalmente perseguibili, facendo emergere, in particolare, i comportamenti fraudolenti verso i creditori, cioè la volontà, da parte dei soggetti dichiarati falliti, di ingannare sia sulla consistenza patrimoniale che sulla trasparenza e correttezza delle operazioni dell’impresa (nel primo caso, il patrimonio viene diminuito e ridotto, a vantaggio dell’imprenditore stesso o di altri soggetti; nel secondo caso, per evitare che le sue condotte vengano scoperte, l’inganno si sposta sulla contabilità dell’impresa, che viene falsificata o distrutta).
L’azione della Guardia di Finanza nell’ambito dei reati fallimentari si interseca con gli altri compiti istituzionali, segnatamente con l’attività a contrasto dell’evasione fiscale. Infatti, il soggetto che dolosamente si pone nell’impossibilità di adempiere l’obbligazione tributaria può commettere sia un reato tributario sia uno fallimentare: gli stessi reati tributari, d’altronde, possono essere considerati “spie” della bancarotta, precedendola e costituendone segno premonitore. Peraltro, non è inusuale che un imprenditore sistematicamente accumuli debiti tributari ovvero commetta reati tributari incompatibili con la sopravvivenza dell’impresa e che, di fatto, preannunciano il fallimento: in tale contesto, si può comprendere come le manovre elusive/evasive possano essere sovrapposte alle condotte distrattive/dissipative tipiche dei reati fallimentari; ed in questi casi si parla di “bancarotte tributarie” o “bancarotte fiscali”, nei quali la bancarotta di una o più società costituisce solo l’ultimo tassello di un più ampio programma di elusione ed evasione fiscale. In fin dei conti, la peculiarità della bancarotta da reato tributario è che la condotta distrattiva viene posta in essere nei riguardi di un creditore particolare, cioè l’erario. Dunque, un impegno operativo incessante, che trova piena conferma nei dati di consuntivo relativi allo scorso anno ed a quello in corso.
In particolare, nel 2018, le indagini avviate hanno portato all’esecuzione di misure restrittive della libertà personale nei confronti di 2 persone ed alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria di ulteriori 27 soggetti, al sequestro di beni mobili ed immobili per 6.679.650 milioni di euro nonché all’individuazione di condotte distrattive per 21.347.379 milioni di euro, a fronte di una massa passiva di circa 242.485.472 milioni di euro. Nella medesima annualità, è stata data altresì esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale, emessa dal Tribunale di Cagliari, nei confronti di un imprenditore dell’hinterland cagliaritano, coinvolto in numerose vicende giudiziarie, anche relative a reati fallimentari, che ha portato al sequestro di unità immobiliari, conti correnti bancari, denaro contante, autoveicoli, quote societarie ed un’imbarcazione, per un controvalore di circa 4 milioni di euro. Nel periodo gennaio/maggio del corrente anno, sono state avviate 12 indagini in materia di reati fallimentari, che hanno sinora portato alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria di 29 persone ed all’individuazione di distrazioni per oltre 3.801.702 milioni di euro, a fronte di una massa passiva complessiva di 44.762.083 milioni di euro.
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