Laura, da 33 anni a letto con la sclerosi, ospite speciale al concerto di Vasco a Cagliari

Si chiama Laura Floris, vive a Cagliari e da 33 anni è immobilizzata a letto per la sclerosi multipla. Ma la voglia di vivere e una grandissima passione non le mancano: la donna da sempre è una fan sfegatata di Vasco. Il rocker, sentita la sua storia, si è mobilitato per averla come ospite speciale alla data del 18 giugno a Cagliari
canale WhatsApp
Si chiama Laura Floris, originaria di Desulo vive a Cagliari e da 33 anni è immobilizzata a letto a causa della sclerosi multipla. Ma la voglia di vivere e una grandissima passione non le mancano: la donna da sempre è una fan sfegatata di Vasco. Il rocker, sentita la sua storia, si è mobilitato per averla come ospite speciale alla data del 18 giugno a Cagliari.
La storia è stata raccontata dall’Unione Sarda: la sorella di Laura, che vive insieme a lei e alla mamma a Cagliari, era andata ad acquistare i biglietti per la data ma il reparto disabili aveva già registrato il tutto esaurito. La voce è giunta tra le maglie dell’organizzazione di Vasco e lo staff del rocker ha messo in moto una macchina velocissima per organizzare il trasporto della donna.
Laura che trascorre la sua vita ormai a letto, senza poter parlare né muoversi, sarà trasportata al concerto del 18 giugno dall’ambulanza dalla Onlus Sam di Monserrato, assistita per tutta la durata dell’evento da anestesisti e infermieri dell’ospedale di Is Mirrionis.
“Il Dono”. A Bono il nuovo murale di Mauro Patta racconta un’antica promessa: sapete quale?

Il volto, scolpito in un’espressione di pacata solennità, è quello di una donna che porta con sé un sapere antico: la custodia delle tradizioni, il rito del tramandare. Ma cosa tiene tra le mani?
canale WhatsApp
Un gesto semplice, carico di significato, diventa monumento pubblico nell’ultimo murale firmato da Mauro Patta, realizzato nel 2025 a Bono, nel cuore della Sardegna. L’opera, intitolata “Il dono”, si sviluppa su una superficie di 72 metri quadrati, ma ciò che imprime nello sguardo è la sua delicatezza, il suo respiro intimo.
Al centro della composizione, una figura femminile. Il volto, scolpito in un’espressione di pacata solennità, è quello di una donna che porta con sé un sapere antico: la custodia delle tradizioni, il rito del tramandare. Si intuisce che tra le mani – non visibili – regge un cató, dolce tipico della cultura locale, offerto in passato dalla futura suocera alla promessa sposa. Un gesto silenzioso e profondamente simbolico, che parlava di accoglienza, di passaggio, di fiducia.
Il taglio dell’immagine è ravvicinato, quasi cinematografico. Non ci sono sfondi, né oggetti, eppure si avverte la presenza di una casa, di un tempo lento, domestico, carico di memoria. Patta sceglie di raccontare senza parole, affidando al volto e al gesto invisibile la forza evocativa del rito.
“Il dono” non rappresenta soltanto un passaggio tra due donne o tra due famiglie: racconta la trasmissione di un sapere femminile fatto di gesti quotidiani, di cucina e di cura, di attese e intese silenziose. È un sigillo d’amore, impastato di mandorle e zucchero, un augurio delicato ma duraturo, come le tradizioni che sanno rinnovarsi nel tempo.
Con questa nuova opera, Mauro Patta prosegue il suo lavoro di valorizzazione dell’identità sarda attraverso l’arte pubblica, restituendo alle comunità locali i volti e le storie che le abitano. Un ringraziamento speciale è stato rivolto al Sindaco Michele Solinas e a tutta l’amministrazione comunale di Bono, per il sostegno al progetto, e all’intera comunità per la calorosa accoglienza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA