Ancora nessuna traccia di Pietro Arrius, ma i parenti non si arrendono: «Per noi è vivo».

Sabato saranno i cacciatori a cercare Pietro Arrius, con l'aiuto dei cani. Le ricerche non si fermano, i parenti pensano che possa essere vivo, e rivolgono un appello a chi potrebbe avergli offerto un passaggio: «Capiamo che abbiate paura di dirlo, ma sappiamo che l'avete aiutato in buona fede».
«Non ci arrendiamo – dichiara Simona Deiana, cognata dell’uomo scomparso- Pietro potrebbe essere ancora vivo. Pensiamo che qualcuno gli abbia dato un passaggio, magari si trova a Cagliari, e chi lo ha aiutato ora teme che dicendolo potrebbe passare dei guai. Ma gli altri non potevano sapere che mio cognato non stava bene, capiamo le perplessità, ma se qualcuno lo ha aiutato è bene che lo dica». Intanto però non si trascura nessuna ipotesi e sabato primo giugno, un gruppo di volontari, tutti cacciatori della zona, ha organizzato una nuova giornata di ricerche concentrate nella zona di Montevecchio, dove l’uomo è stato visto l’ultima volta.
Le ricerche partiranno dal Villaggio Righi e batteranno il territorio a monte e a valle della strada provinciale fino a Montevecchio. L’invito è rivolto ai cacciatori che vorranno prendere parte alle ricerche, che possono rivolgersi a Giuseppe Concas presso il Bar del Cacciatore,in via Costituzione ad Arbus, entro giovedì 30, lasciando nome cognome e il numero di cani che intendono portare con sé. «Pietro conosce Montevecchio per esserci stato diverse volte- racconta la cognata di Arrius- ma non ci era mai andato da solo a piedi. E non riusciamo a capire come mai lo abbia fatto. Fisicamente stava bene, quindi non stupisce che abbia percorso a piedi i 7 chilometri da Arbus a Montevecchio».
Pietro Arrius, 67 anni, è scomparso la sera del 12 maggio da Arbus dove risiedeva ed è stato visto l’ultima volta davanti alla chiesa di Montevecchio poco dopo le 21. Da allora nessuna traccia: «So che qualcuno ha parlato di problemi personali e familiari, ma sono pettegolezzi, – smentisce Simona Deiana- la scomparsa di Pietro non ha niente a che vedere con la sua vita privata, Pietro è malato di Alzheimer, probabilmente ha perso l’orientamento. La nostra speranza è che qualcuno gli abbia dato un passaggio. Per questo non ci arrendiamo, abbiamo cercato anche a Fluminimaggiore, suo paese di origine, pensando che magari si fosse fatto accompagnare lì, dove ci sono i suoi parenti, ma non ci è mai arrivato». L’invito naturalmente per chiunque pensi di riconoscerlo, o gli abbia offerto un passaggio è quello di rivolgersi alle forze dell’ordine.

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