Piazza del Carmine illuminata di verde e blu per la Giornata Internazionale sulle Neurofibromatosi
Giornata Internazionale sulle Neurofibromatosi: Cagliari illuminerà di blu e verde piazza del Carmine. Sono oltre 20.000 in Italia le persone colpite da neurofibromatosi e circa 2 milioni nel mondo. Le NF sono sindromi genetiche rare ancora poco conosciute
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L’iniziativa è stata lanciata a livello globale dalla storica fondazione statunitense Children’s Tumor Foundation (“CTF”) e coinvolge molte associazioni che nel mondo si dedicano ai pazienti affetti da questa sindrome genetica rara. Nel 2018 sono stati illuminati 205 luoghi nel mondo, questo grazie soprattutto all’impegno della CTF e della fondazione inglese The Neuro Foundation.
Il mese di maggio è dedicato, a livello nazionale e internazionale, alla sensibilizzazione e alla diffusione di conoscenze sulle NEUROFIBROMATOSI, meglio conosciute come NF, sindromi genetiche rare che già a livello pediatrico si manifestano con tumori del sistema nervoso centrale e periferico, estremamente dolorosi e deturpanti talvolta associati a problemi ossei, cognitivi e vascolari e che ad oggi mancano di una terapia efficace. Sono oltre 20.000 in Italia le persone colpite da NF e circa 2 milioni nel mondo.
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Roberta Onnis, quando una passione diventa lavoro: «Tra Sardegna e Tanzania ho trovato le mie due case»

Il suo primo viaggio a Zanzibar è stato rivelatore: la storia di Roberta Onnis.
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Una vita divisa tra due isole, due culture, due ritmi. Roberta Onnis, sarda di Olbia e anima viaggiatrice, ha trasformato la sua passione in un mestiere e un ponte tra mondi lontani. Oggi vive tra la sua amata Sardegna e Zanzibar, che definisce senza esitazione «la mia seconda casa».
«Ho un legame profondissimo con la Sardegna», racconta, «ma anche un’altra splendida isola è entrata nel mio cuore». Dopo aver vissuto a Zanzibar per un lungo periodo, Roberta oggi fa avanti e indietro tra l’Italia e la Tanzania, grazie alla sua attività Mama Dunia Travel, con cui organizza viaggi e safari alla scoperta della realtà locale più autentica. «Ho scelto il nome Mama Dunia, che in kiswahili significa Madre Terra, perché rappresenta la meraviglia che esiste in ogni angolo del mondo».
Almeno quattro volte l’anno parte per quella che definisce «la mia seconda terra», esplorando nuovi luoghi, vivendo tra safari, villaggi Masai e lunghi itinerari on the road. È proprio lì, a Zanzibar, che dice di aver imparato una lezione importante: «In Italia siamo sempre di corsa. A Zanzibar, invece, rallentiamo. Ho imparato ad apprezzare anche le piccole cose: quest’isola ha il potere di farti vivere in modo autentico, anche nella semplicità».
Durante i suoi soggiorni in Tanzania, Roberta sceglie sempre di vivere come la popolazione locale: bar del posto, ristorantini familiari, incontri quotidiani con chi abita quei luoghi. «Ho sempre avuto una grande curiosità per le culture diverse dalla mia. Mi piace conoscere, ascoltare, immergermi in esperienze fuori dal comune».
Nei tour che organizza, c’è tutto questo: tradizioni, danze Masai, cucina tipica, vita nei villaggi e, soprattutto, un momento che definisce irrinunciabile: «Consiglio sempre una visita all’asilo locale. È un’esperienza che tocca il cuore, ogni volta».
Il suo primo viaggio a Zanzibar è stato rivelatore: «Sono partita con un gruppo in stile wild, pochi comfort e una struttura a gestione locale. Lì ho capito che fuori dalle grandi strutture turistiche c’è un mondo diverso, autentico. Questo vale ovunque, non solo in Africa».
Secondo Roberta, questi viaggi insegnano più di quanto si possa immaginare: «Ti obbligano a uscire dalla tua zona di comfort, ti allenano all’adattamento e ti spingono ad accogliere la diversità». E non mancano le parole simbolo: pole pole (piano piano) e Hakuna Matata (nessun problema). «Sono parole che insegnano molto. È un modo di vivere che amo, anche se per noi occidentali non è semplice da adottare».
Negli anni ha conosciuto ogni angolo dell’isola: sud, costa est, nord. «Ogni viaggio serve a testare strutture, servizi e safari che poi propongo ai miei clienti. E nei viaggi di gruppo li accompagno personalmente: voglio trasmettere tutto ciò che questa terra mi ha insegnato».
Roberta guarda avanti con entusiasmo: «Spero di ampliare sempre di più questo progetto, per far conoscere questa realtà a tante altre persone. Credo che un viaggio così sia un’occasione per riflettere. Per capire che, per vivere davvero sereni, dobbiamo rallentare e apprezzare ciò che abbiamo».
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