L’appello del Wwf: “Non portate via la sabbia dalle spiagge della Sardegna”
È l'appello che il Wwf rivolge agli assessori dell'Ambiente e Turismo della Giunta Solinas. Un sos strettamente legato agli ultimi furti di sabbia e scatole di conchiglie: gli ultimi "souvenir" del ponte di Pasqua, come denunciato dagli attivisti della pagina Fb "Sardegna rubata e depredata". Ma è un allarme proiettato anche alle prossime vacanze estive.
Non fate portare via la sabbia dalla Sardegna. È l’appello che il Wwf rivolge agli assessori dell’Ambiente e Turismo della Giunta Solinas. Un sos strettamente legato agli ultimi furti di sabbia e scatole di conchiglie: gli ultimi “souvenir” del ponte di Pasqua, come denunciato dagli attivisti della pagina Fb “Sardegna rubata e depredata”. Ma è un allarme proiettato anche alle prossime vacanze estive. “Un fenomeno preoccupante e predatorio – spiegano gli ambientalisti – che deve essere combattuto con determinazione attraverso una capillare campagna di prevenzione e di ‘pedagogia ambientale’ da rivolgere soprattutto ai turisti, invitandoli a conoscere e rispettare tutte le risorse naturali della nostra isola”.
Come fa notare l’Ansa, il Wwf in collaborazione con Enac prosegue per il terzo anno questa iniziativa di sensibilizzazione negli aeroporti sardi. “Ma non basta – avverte il Wwf – occorre che la Regione la metta in atto sugli aerei, sulle navi, nei porti, negli aeroporti, in tutte le strutture ricettive, nei musei, nei siti archeologici, nei centri visita di parchi terrestri e aree marine è in tutte le spiagge”. Salvare la sabbia, non solo dai predatori, ma anche dal vento.
“Ad Alghero – spiegano gli ecologisti – stiamo monitorando, da mesi, la situazione della spiaggia cittadina di via Lido: sono state posizionate, dal Comune, delle barriere di cannucce con l’obiettivo di impedire alla sabbia di essere asportata dai fenomeni eolici. La sabbia è volata sull’asfalto e sotto i pneumatici delle auto. Il Wwf chiede che la sabbia venga recuperata dalla sede stradale, caratterizzata e riposizionata nel suo litorale sabbioso di provenienza. Inoltre, visti questi risultati, si chiede che vengano adottati sistemi più efficienti per contenere l’asporto della sabbia ad opera del vento”. L’associazione ribadisce inoltre “la proposta di mantenere le piante pioniere e di ridurre l’impatto dei mezzi di asporto della posidonia spiaggiata, utilizzando piccoli mezzi meccanici che evitino di “sterrare-scavare-solcare” la spiaggia”.
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