Marzia Cilloccu, candidata sindaca di Cagliari: “Più turismo, lavoro e servizi ai cittadini”
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L'ex assessora al Turismo e Attività produttive della Giunta Zedda ha presentato ufficialmente la sua candidatura questa sera.
«Dobbiamo continuare il progetto politico che ha dato tanti risultati per Cagliari». Marzia Cilloccu ha presentato ufficialmente la sua candidatura alle primarie del centrosinistra per la corsa a sindaco, nella storica Villa Vivaldi, nel quartiere di Villanova. «Propongo un progetto aperto a tutti e a tutte, dalla società civile al mondo del lavoro, a tutti coloro che hanno a cuore il futuro della città», ha detto l’ex assessora al Turismo e Attività produttive della Giunta Zedda.
Tanti i punti del suo programma per Cagliari. Tra questi: valorizzazione della riqualificazione del fronte mare per favorire la nascita di nuove attività; incremento dell’offerta del trasporto pubblico sostenibile (car, scooter, bike sharing, metropolitana, bus elettrici) ; miglioramento del servizio di raccolta porta a porta, apportando le dovute correzioni; nuovi servizi quali centri di quartiere, presidi contro la solitudine, l’emarginazione e le dipendenze. E poi, nuovi spazi pubblici per attività culturali, sociali e sportive per giovani e anziani.
«Ho svolto il mio ruolo di assessora con entusiasmo e lo stesso entusiasmo lo metto a disposizione di Cagliari. Non ci sono bacchette magiche – prosegue – Bisogna stare sempre in mezzo alla gente, ascoltare tutti e tutte; solo così si capiscono i problemi e si possono dare delle risposte».
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Quartu città dei diritti e tutele Lgbt, intervista all’assessora Cinzia Carta
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Quartu fra i primi comuni ad avere un assessorato, tra le diverse deleghe, dedicato ai diritti Lgbt. Dal 2020, anno di insediamento dell'amministrazione Milia, a oggi sono stati quattro anni di importante lavoro, in sinergia con le associazioni del territorio.
Quartu Sant’Elena capoluogo dei diritti. Dal 2020, all’insediamento dell’amministrazione Milia, la città infatti è stata fra i primi comuni ad avere un nuovo assessorato dedicato specificatamente alle politiche Lgbt. Quattro anni di importante lavoro, senza nessun precedente da cui partire, sempre in sinergia con le associazioni e le realtà del territorio che ha portato alla conquista di importanti risultati e risposte alla collettività. E a poco più di un anno dalla scadenza naturale dell’amministrazione comunale quartese, si danno bilanci e prospettive future.
Classe 1976, laurea in Giurisprudenza ed esperienza, tra le varie, in formazione e risorse umane, Cinzia Carta nel novembre 2020 ha avuto la carica di assessora alla Pubblica Istruzione, Sport e Innovazione e Politiche di Genere e Lgbt. Una scelta, quella di riservare un assessorato che si occupasse tra le varie deleghe ai diritti arcobaleno, nata dalla necessità di dare risposte concrete ai cittadini. “Indubbiamente questo faceva parte del programma elettorale del sindaco Graziano Milia, – spiega Carta – e nel momento in cui è stato eletto ci siamo impegnati per lavorare sui temi delle discriminazioni e le varie forme di omofobia. Mi ci sono buttata a capofitto, ma c’è ancora tanto da fare. L’ideale? Un mondo senza più necessità di assessorati lgbt: così vorrà dire che si sarà raggiunta la piena tutela dei diritti di tutti”.
Un lavoro a più mani, in questi quattro anni, attento alle esigenze del territorio. “La prima cosa è stata instaurare un dialogo proficuo con le associazioni arcobaleno presenti, – spiega l’assessora Cinzia Carta – per capire che cosa si potesse fare insieme. Quartu ha voluto affermarsi come città dei diritti, accogliente e inclusiva, affermando anche il proprio ruolo in ambito metropolitano e, come terza città della Sardegna, anche in ambito regionale”.
Sin dal novembre 2020, anno insediamento, l’assessora Carta ha messo in campo energie ed esperienze. “Anni fa ho vissuto con la mia famiglia a San Francisco. Ho avuto l’onore di trovare casa nel quartiere arcobaleno Castro, più famoso al mondo. Un ambiente bello e inclusivo, con tante famiglie arcobaleno di tutte le età. Quando mia madre di 75 anni, che viveva certamente in una realtà diversa, è venuta a trovarmi, anche per lei c’è stata l’opportunità di vedere le cose da un altro punto di vista. Ciò che conta infatti è che le persone siano felici senza pregiudizi”. E ancora, “la scelta del sindaco Milia di affidare a me questo assessorato? Credo che abbia visto in me un potenziale innovativo rispetto alle precedenti figure politiche. Io da semplice cittadina mi sono resa conto delle mancanze delle precedenti amministrazioni e ho voluto fare qualcosa di nuovo per la mia città”.
2020 – 2024, l’amministrazione quartese fa il bilancio dei risultati ottenuti nel campo dei diritti arcobaleno. Tante le iniziative di sensibilizzazione lanciate, come la convocazione del primo consiglio comunale dedicato alla Giornata internazionale contro omofobia, bifobia e transfobia del 17 maggio, che ha visto partecipi consiglieri e ospiti attivisti, la firma della carta etica dei diritti, le panchine colorate in occasione della Giornata Mondiale contro il Razzismo, una fiaccolata per le persone vittime di discriminazione, tra i tanti eventi. Ma soprattutto risposte alla cittadinanza che ha bussato alla porta. “C’è stato un caso all’interno di una famiglia, seguita dai nostri servizi sociali, dove si sono incrociate diverse problematiche. Queste persone sono state seguite e accompagnate in un percorso mirato a risolvere i conflitti. E poi, il caso di una scritta omofoba rivolta probabilmente a una coppia. Questa si è rivolta a me e abbiamo mostrato la nostra vicinanza e il nostro impegno”.
L’obiettivo è continuare il lavoro fatto e proseguire sul sentiero ormai tracciato anche in un’eventuale prossima amministrazione. “La comunità mi riporta un feedback positivo – spiega l’assessora Carta – e mi conferma come Quartu stia andando verso la tutela dei diritti Lgbt, avanti rispetto ad altri comuni. Abbiamo ricevuto tanto affetto dalle persone. Per me questo è un grande risultato. Siamo pronti ad andare avanti. Sarebbe davvero un peccato fermarsi qui dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto”.
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