(VIDEO) L’emozionante ‘Ave Maria’ cantata dai parigini mentre brucia Notre Dame

La preghiera forse più conosciuta del mondo in un coro popolare da brividi e a dir poco emozionante che mostra la solennità del momento.
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Durante il rogo della splendida basilica di Notre Dame, i parigini hanno voluto sostenere idealmente il loro simbolo con un’Ave Maria cantata.
La preghiera forse più conosciuta del mondo, in un coro popolare da brividi e a dir poco emozionante che mostra la solennità del momento.
Ecco il video e il testo della preghiera cantata dai parigini:
«Je vous salue, Marie pleine de grâce ;
Le Seigneur est avec vous.
Vous êtes bénie entre toutes les femmes
Et Jésus, le fruit de vos entrailles, est béni.
Sainte Marie, Mère de Dieu,
Priez pour nous pauvres pécheurs,
Maintenant et à l’heure de notre mort».
Parisians sing as their beautiful cathedral tragically burns.#NotreDame
Gepostet von Don Tamer Halaseh am Montag, 15. April 2019
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Su Siccu, incredibile moria di pesci: il porto coperto da un tappeto di cadaveri di muggini dopo le piogge torrenziali

Il porto di Cagliari è un ecosistema delicato, dove la convivenza tra mare, fiumi e città è sempre in bilico.
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Uno spettacolo impressionante e triste quello apparso agli occhi dei cagliaritani questi giorni a Su Siccu: centinaia di muggini morti galleggiavano sull’acqua del porto, trascinati dalla corrente e ammassati lungo le banchine.
Negli scatti di Alessandro Pigliacampo, (ma anche in tanti altri condivisi sui social da cittadini increduli), mostrano un vero e proprio tappeto argentato di carcasse che ha trasformato uno dei punti più suggestivi del lungomare in una scena macabra.
La causa della moria è l’improvviso afflusso di grandi quantità di acqua piovana nei canali che sfociano in mare, tra cui quello di Terramaini, dopo i violenti temporali dei giorni scorsi. Le acque meteoriche, a bassa salinità, si sono riversate in massa nel bacino portuale, alterando l’equilibrio salino dell’acqua marina. I muggini, pesci tipicamente adattati all’acqua salata o salmastra, non hanno retto al brusco cambiamento e sono morti per shock osmotico.
È un fenomeno che purtroppo si ripete a ogni grande pioggia. Quando la salinità cala improvvisamente, gli organismi marini non riescono ad adattarsi e si verifica una moria in poche ore. Il canale Terramaini, che raccoglie acque piovane e reflue da diversi quartieri, è spesso il principale responsabile di questi sbalzi improvvisi. Ogni volta, la scena si ripete: decine di pesci morti trascinati fino a Su Siccu, dove le acque stagnanti e poco profonde amplificano gli effetti dell’inquinamento e della riduzione di ossigeno.
Le fotografie e i video pubblicati sui social hanno scatenato un’ondata di indignazione e preoccupazione. “Non è possibile che ogni temporale porti a questa strage,” scrive un cittadino su Facebook. “Serve un piano serio di gestione dei canali e delle acque di scarico.” Un migliore controllo del deflusso delle acque meteoriche e sistemi per mitigare gli sbalzi di salinità che, puntualmente, trasformano il porto in una trappola mortale per la fauna marina.

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