Airitaly: “Condividere Olbia con Alitalia è inaccettabile”

Air Italy, ha detto di «apprezzare lo sforzo fatto dal Governatore», ma la proposta «conteneva elementi di forte ambiguità, con concessioni trascurabili e nessuna soluzione praticabile. Allo stesso modo, non è una proposta in grado di risolvere lo squilibrio tariffario che è stato creato sui tre aeroporti di Olbia, Alghero e Cagliari».
«La proposta illustrata ieri dal presidente Solinas durante l’incontro tenutosi a Villa Devoto alla presenza di una delegazione della nostra compagnia e di Alitalia è purtroppo inaccettabile». Con una nota la compagnia aerea con sede a Olbia ha spiegato il no alla proposta avanzata dal presidente Solinas di condividere l’offerta con Alitalia.
Air Italy, ha detto di «apprezzare lo sforzo fatto dal Governatore», ma la proposta «conteneva elementi di forte ambiguità, con concessioni trascurabili e nessuna soluzione praticabile. Allo stesso modo, non è una proposta in grado di risolvere lo squilibrio tariffario che è stato creato sui tre aeroporti di Olbia, Alghero e Cagliari».
Precedentemente Airitaly aveva accettato le condizioni di viaggiare senza compensazione economica «per proteggere il proprio personale di oltre 500 persone e l’investimento fatto negli ultimi 50 anni al servizio della Sardegna. Sfortunatamente la soluzione proposta non garantirebbe questi obiettivi e determinerebbe un risultato ancora più negativo rispetto a quello già previsto nell’ipotesi di accettazione appena citata. Come conseguenza, centinaia di dipendenti di Air Italy, migliaia di famiglie a Olbia e decine se non centinaia di migliaia di viaggiatori, si trovano nella più totale incertezza derivante da questa farsesca situazione».
«La Giunta, almeno quella parte di governo regionale che è in piedi, con in testa il neo Governatore sono gli artefici del disastro sui voli in continuità territoriale e solo loro hanno il compito e l’obbligo morale di riuscire a trovare una soluzione – ha commentato Arnaldo Boeddu di Filt Cgil -. La materia è talmente complicata che non può essere trattata in maniera superficiale, improvvisata e modificando le proposte di ora in ora. Purtroppo, siamo al limite del punto di non ritorno. Da questa intricata situazione, se non si vuole mettere a rischio i principi sanciti dalla continuità territoriale. Il gap dovuto all’insularità, seppur solo parzialmente, può essere e fino ad ora è stato colmato varando di volta in volta una continuità territoriale che andasse incontro alle esigenze dei sardi e dei cittadini italiani. Una legge che fino ad ora ha cercato di promuovere sia uno sviluppo economico sia una coesione sociale».

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