Stop cellulare alla guida: multe oltre i 1500 euro per chi telefona mentre è in auto

Nuovo codice della strada: in auto si potrà fumare ma guai a usare cellulari, tablet e pc portatili. Salgono le sanzioni in caso di parcheggi sugli spazi dedicati ai disabili
Niente divieto di fumo alla guida, niente innalzamento dei limiti di velocità in autostrada, ma nel nuovo Codice della strada arriva il quadruplicamento delle sanzioni per chi si mette al volante con il telefonino in mano. Arrivando fino alla sospensione della patente. Sull’inasprimento delle sanzioni M5s e Lega sono d’accordo e il nuovo codice sarà severo soprattutto su chi guida utilizzando “smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante”. Come riporta Il Messaggero, oggi le sanzioni sono tra i 161 e i 467 euro. Passeranno alla forbice 422-1.697 euro più “sospensione della patente di guida da sette giorni a due mesi”. In caso di recidiva si procede a una sanzione ancora più cara (da 644 a 2.588 euro) e alla sospensione della patente da uno a tre mesi, oltre alla decurtazione dei punti che passa da 5 a 10.
Regole più severe anche per la sosta vietata, soprattutto in determinate aree. Via due punti se si parcheggia su spazi riservati alla ricarica dei veicoli elettrici, quattro (oggi sono due) per chi lascia l’auto su spazi riservati ai disabili o sul marciapiede, con multe che salgono da un minimo di 161 euro (non più 85) a un massimo di 647 (non più 334). Sanzione raddoppiata anche per gli scooter: dagli 80 ai 328 euro.
Più controlli per l’uso di stupefacenti, con accertamenti sulla saliva possibili anche con laboratori mobili. Chi si rifiuterà rischia una multa da 422 a 1.697 euro. Non c’è invece nessun divieto di fumo alla guida. Le biciclette potranno circolare sulle strade, ai semafori e agli incroci sarà sistemata la linea di arresto avanzata “almeno a tre metri rispetto alla linea di arresto stabilita per il flusso veicolare”. Infine, parcheggi “rosa” gratis per le donne incinte e per chi ha in auto bambini fino a un anno di età, abolito l’obbligo di uso diurno delle luci di posizione e degli anabbaglianti, ok alla circolazione degli scooter 125 su autostrade e strade extraurbane.

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“Il lavoro è principio di progresso sociale”: a Sant’Efisio il messaggio del sindaco Zedda tra fede e diritti

Ma il messaggio del primo cittadino non si è fermato alla sola dimensione spirituale e identitaria dell’evento. In linea con il significato del Primo Maggio, Zedda ha voluto evidenziare anche il valore sociale della giornata: “Il mio pensiero va inoltre a chi non ha un’occupazione, a chi ha smesso di cercare lavoro, a chi lotta per avere riconosciuti i propri diritti e la parità retributiva, alle tante morti bianche. Il lavoro deve essere stabile, sicuro e ben remunerato. Il lavoro è principio di indipendenza e progresso sociale.”
La città si è stretta oggi attorno al suo Santo più amato per celebrare la 369ª edizione della Festa di Sant’Efisio, una delle processioni religiose più suggestive e partecipate della Sardegna e d’Italia. In un caleidoscopio di colori, tra traccas addobbate, costumi tradizionali e canti sacri, migliaia di fedeli hanno accompagnato il simulacro del Santo lungo le vie del centro, dando il via al pellegrinaggio che condurrà il martire guerriero fino a Nora, come da voto secolare fatto dalla città nel 1656 per invocarne la protezione contro la peste.
Alla cerimonia ha partecipato anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che ha voluto rivolgere un pensiero speciale alla cittadinanza in occasione del Primo Maggio, giornata che quest’anno coincide con la grande festa religiosa: “Buon Sant’Efisio, buon Primo Maggio. In questo giorno speciale per la nostra città e la Sardegna, ringrazio l’Arcivescovo, l’Arciconfraternita del Gonfalone, i devoti, i fedeli, le comunità isolane per aver partecipato a questa festa di popolo, i dipendenti del Comune e tutte le persone coinvolte nella manifestazione.”
Ma il messaggio del primo cittadino non si è fermato alla sola dimensione spirituale e identitaria dell’evento. In linea con il significato del Primo Maggio, Zedda ha voluto evidenziare anche il valore sociale della giornata: “Il mio pensiero va inoltre a chi non ha un’occupazione, a chi ha smesso di cercare lavoro, a chi lotta per avere riconosciuti i propri diritti e la parità retributiva, alle tante morti bianche. Il lavoro deve essere stabile, sicuro e ben remunerato. Il lavoro è principio di indipendenza e progresso sociale.”
La Festa di Sant’Efisio si conferma così non solo come un rito di profonda devozione popolare, ma anche come un momento di riflessione collettiva sull’identità, la solidarietà e le sfide contemporanee della società sarda. Un appuntamento che, anno dopo anno, continua a unire fede e impegno civile, tradizione e futuro.
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