(VIDEO) Barella: “Io come Riva? Ci ho pensato, ma si vedrà. Ora penso alla salvezza”

Parole di stima per i suoi compagni di reparto Verratti e Jorginho con cui Barella dice di trovarsi benissimo, ma anche per Modric, considerato un suo modello.
Nicolò Barella oggi protagonista al ritiro di Coverciano nella conferenza stampa che precede le gara di qualificazione agli Europei 2020 che l’Italia deve affrontare con Finlandia e Lichtenstein.
Tema più ricorrente nelle domande dei giornalisti è il mercato. «Non ho mai parlato di mercato con la società – ha detto il gioiellino rossoblù – ho mantenuto l’impegno di restare a Cagliari questa stagione. Le voci di mercato mi fanno piacere ma il mio pensiero è arrivare alla salvezza col Cagliari e fare ancora meglio».
E rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano della possibilità di diventare il nuovo Gigi Riva, ovvero di rimanere a vita in rossoblù Barella ha risposto: «Riva è un punto di riferimento, ha fatto diventare grande la mia squadra del cuore. Certo che ci ho pensato, ma non so quale sarà il mio futuro».
Grandi parole di stima poi per i suoi compagni di reparto Verratti e Jorginho con cui Barella dice di trovarsi benissimo, ma anche per Modric, considerato il suo modello.
CONFERENZA STAMPA_BARELLA_21032019
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Gepostet von Nazionale Italiana di Calcio am Donnerstag, 21. März 2019
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La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma

Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.

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