(VIDEO) Le Meraviglie di Alberto Angela: il VIDEO integrale del servizio sulla Sardegna
Ecco il VIDEO integrale del servizio di Alberto Angela sulla Sardegna pubblicato sui social network dal sindaco di Barumini Emanuele Lilliu.
Grande successo di pubblico ieri su Rai Uno della seconda puntata del programma “le Meraviglie” di Alberto Angela che ha visto la Sardegna tra i protagonisti, insieme a Ravenna e al Teatro San Carlo di Napoli.
È stato un viaggio alla scoperta di Barumini e della civiltà nuragica e dei Giganti di Mont’e Prama. Un servizio di circa 17 minuti andato in onda forse un po’ tardi, ma che ha fatto scoprire al grande pubblico italiano tutto il fascino dell’antichità in Sardegna.
Ecco il VIDEO integrale del servizio di Alberto Angela sulla Sardegna pubblicato sui social network dal sindaco di Barumini Emanuele Lilliu.
Ecco la parte della puntata di ieri di #Meraviglie, il programma di Alberto Angela su Rai1, in cui si è ampiamente parlato di #Barumini, del sito #Unesco di “Su Nuraxi” e di altri importanti siti della nostra isola.Un riconoscimento dal valore inestimabile per Barumini e tutti i beni archeologici e culturali della #Sardegna!
Gepostet von Emanuele Lilliu am Mittwoch, 20. März 2019
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Cabras e i suoi giovani rendono omaggio a Michela Murgia con un murale
Prima del simbolico taglio del nastro, fatto dai ragazzi che hanno preso parte all’opera, mamma Costanza ha preso la parola: “Michela amava i ragazzi, parlava a tutti loro con il cuore aperto e credeva in loro. Andando via ha lasciato un messaggio: non vi adagiate, cambiate il mondo. L’opera di Michela non è dunque finita, attraverso i giovani lei cammina nel mondo e nelle scuole, continuando a dire le cose che ha detto in questi anni, per fare in modo che il futuro delle nuove generazioni possa essere vissuto in un mondo migliore”.
È stato inaugurato questa mattina a Cabras il murale dedicato a Michela Murgia. L’opera, che si trova nella grande parete del parchetto di viale Colombo, è stata realizzata dalle classi 3° A e 5°C dell’Istituto artistico Carlo Contini di Oristano, con il prezioso contributo dei ragazzi delle classi terze dell’Istituto comprensivo di Cabras.
Il progetto è stato patrocinato dal Comune di Cabras, che ha messo a disposizione l’area, acquistando le attrezzature e preparando la parete affinché i giovani e le giovani artiste potessero esprimere la loro arte, sotto la guida dei docenti della scuola d’arte Gloria Musa, Sabrina Oppo, Josephine Sassu e Francesco Casale e, per l’istituto di Cabras, della professoressa Daniela Finocchio.
Questa mattina, davanti al grande murale, erano presenti gli amministratori, con il sindaco Andrea Abis, i dirigenti dei due istituti coinvolti, Pino Tilocca e Paolo Figus, e i tanti ragazzi che hanno preso parte all’ambizioso omaggio all’intellettuale cabrarese scomparsa lo scorso 10 agosto.
Ad accogliere in un virtuale abbraccio tutti i protagonisti è stata la famiglia di Michela, la mamma Costanza, il fratello Cristiano e con loro anche Annetta Marongiu, zia e mamma d’anima di Michela.
Due le immagini che in una settimana di lavoro i ragazzi e le ragazze hanno impresso sulla parete. Nella prima Cabras è sullo sfondo, con lo stagno e il profilo della chiesa di Santa Maria, dove la scrittrice ha mosso i primi passi e da dove è iniziata la sua formazione che l’ha portata poi ad approfondire tematiche legate al mondo laico e della religione cristiana. Alcune donne che corrono scalze e una citazione della scrittrice tratta dal libro Stai zitta: “Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva”. Di fianco, pensieri e frasi di divieto rivolte al genere femminile – le donne devono stare a casa, non truccarti, alle bambine si regalano le bambole – che nel murale vengono simbolicamente date alle fiamme da Michela Murgia, al grido di “Siate sovversive!”.
A spiegare la seconda immagine è Martina, la studentessa che ha realizzato il bozzetto originale: “Il murale rappresenta la potenza delle sue parole, delle sue azioni e delle sue lotte, il messaggio che non tutti hanno capito. L’immagine di Michela è associata a quella di un uccello, un essere che vola libero, le cui piume sono penne, strumento di scrittura per eccellenza. Queste penne, questo pensiero e questo volo sono fondamentali per l’opera distruzione dei retaggi culturali di cui Michela si è fatta paladina”.
Prima del simbolico taglio del nastro, fatto dai ragazzi che hanno preso parte all’opera, mamma Costanza ha preso la parola: “Michela amava i ragazzi, parlava a tutti loro con il cuore aperto e credeva in loro. Andando via ha lasciato un messaggio: non vi adagiate, cambiate il mondo. L’opera di Michela non è dunque finita, attraverso i giovani lei cammina nel mondo e nelle scuole, continuando a dire le cose che ha detto in questi anni, per fare in modo che il futuro delle nuove generazioni possa essere vissuto in un mondo migliore”.
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