Lutto nel mondo dello spettacolo. È morto all’età di 85 anni Mario Marenco, attore e protagonista televisivo accanto a Renzo Arbore. Marenco era malato e ricoverato da tempo al Policlinico Gemelli di Roma.

Foggiano, Marenco ha lavorato a lungo in tv accanto a Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. Debuttò con Cochi e Renato ed Enzo Jannacci e nel 1970 raggiunse il successo in radio per poi ritornare in tv in programmi con Odeon, Sotto le stelle e Indietro tutta dove interpretava Riccardino.

Fu scrittore di libri umoristici e attore anche nel cinema nei film “Il Colonnello Buttiglione diventa generale”, “Von Buttiglione Sturmtruppenführer”, “Il pap’occhio”, “I carabbinieri”, “Vigili e vigilesse”, “Sing – Il sogno di Brooklyn”.

Una lunga scia di paura e silenzi è finita nella serata di giovedì a Sestu, dove i Carabinieri della Stazione locale hanno arrestato un 31enne disoccupato, residente in paese, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia ed estorsione ai danni dei propri genitori conviventi.

L’intervento è scattato dopo una drammatica chiamata al 112, con cui la coppia, terrorizzata, chiedeva aiuto per l’ennesima aggressione subita dal figlio. Secondo la ricostruzione dei militari, il giovane avrebbe minacciato i familiari per costringerli a consegnargli del denaro, probabilmente destinato all’acquisto di alcol e sostanze stupefacenti.

I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, lo hanno trovato in stato di forte agitazione. Dopo averlo bloccato, sono riusciti a riportare la situazione sotto controllo, evitando che la violenza degenerasse ulteriormente.

L’arresto segna la fine di una storia familiare segnata da anni di soprusi, paura e disperazione. I genitori, anziani e provati, avevano più volte cercato di aiutare il figlio con il supporto dei servizi sociali e delle forze dell’ordine, nella speranza di scongiurare conseguenze penali. Tuttavia, le minacce e gli scatti d’ira si erano fatti sempre più frequenti, tanto che la coppia era arrivata a chiudersi in camera a chiave per dormire, nel timore di nuove aggressioni.

Esausti e ormai senza vie d’uscita, i due coniugi hanno trovato il coraggio di chiedere aiuto ancora una volta, durante l’ultimo episodio di violenza, mettendo così fine a un lungo incubo. Dopo le formalità di rito, il 31enne è stato trasferito nel carcere di Uta, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre i Carabinieri di Sestu proseguono le indagini per ricostruire nel dettaglio la vicenda.