Il Cagliari supera anche la Fiorentina e rende la Sardegna Arena un vero e proprio fortino. Il 2-1 finale non dice quanto è accaduto: i rossoblù hanno dominato la formazione di Pioli, l’hanno aggredita e colpita al momento giusto con Joao Pedro e Luca Ceppitelli, e hanno rischiato di dilagare. Poi Federico Chiesa ha reso più pepato il finale seppur tenuto a bada dai ragazzi di Maran.

I tifosi della curva sud hanno omaggiato Davide Astori con un bello striscione dedicato, mentre al 13esimo le due compagini si sono fermate per ricordate l’ex capitano.

CRONACA.

Maran si fida dell’istinto e dei suoi pupilli, ecco perché Cacciatore risulta per la prima volta tra i titolari in maglia rossoblù. La prima palla è a favore della Fiorentina, ma un malinteso permette ai rossoblù di liberare la matassa. Al 2′ un errore di Ceccherini in ripiegamento consente a Joao Pedro di segnare: l’arbitro Doveri segnala un precedente fallo di posizione di Pavoletti e annulla. Dopo il brivido, i toscani provano a prendersi l’onere della manovra, col Cagliari che lascia fare e costringe ad un ritmo molto basso. Il primo vero squillo della gara arriva solo al 24′ quando Cacciatore raccoglie una palla vagante al limite e scaglia un sinistro che Terracciano deve respingere in angolo. Pavoletti prova a riprodurre il gol fatto con l’Inter ma stavolta la conclusione va di poco a lato, poi grandissimo intervento di Cragno al 36′ sul tap-in di Mirallas. Il primo tempo si chiude sullo 0-0 dopo due minuti di recupero.

Il secondo tempo inizia esattamente uguale al primo, col vento che non consente alle due formazioni di manovrare con intelligenza. Ci prova Cigarini al 48′ con un sinistro deviato alto da Milenkovic, quindi Pavoletti non approfitta di un clamoroso errore della difesa viola calciando a lato. È l’anteprima dell’1-0 rossoblù: Cacciatore si libera del diretto avversario sulla destra, il cross è tagliato in mezzo all’area per il taglio preciso di Joao Pedro che spiazza Terracciano in uscita. Impazzisce la Sardegna Arena appena un minuto dopo quando Cigarini segna addirittura da centrocampo su punizione, ma l’entusiasmo viene smorzato dall’arbitro Doveri che annulla perché si tratta di una punizione a due. Alta la staffilata di Cigarini, al 66′ poi arriva il 2-0 rossoblù: punizione fortissima di Lykogiannis in area, Ceppitelli svetta meglio di tutti e segna. È Cagliari show poco dopo quando Terracciano deve opporsi a Barella e viene salvato da Joao Pedro che spara sulla traversa; quindi Maran decide per l’ingresso di Padoin e Deiola per Cacciatore e Barella. All’87’ Chiesa riapre la partita con una involata in contropiede che riesce a chiudere con un gran gol aiutato anche dal palo. Finisce però presto la gara e il pubblico esulta: il Cagliari vince 2-1!

TABELLINO.

CAGLIARI (4-3-1-2): Cragno (7); Cacciatore (7) (al 72′ Padoin 5.5), Ceppitelli (7), Pisacane (6.5), Lykogiannis (7); Faragò (6.5), Cigarini (7), Ionita (6.5); Barella (7) (al 79′ Deiola 6); Joao Pedro (7) (al 83′ Thereau), Pavoletti (6.5). All. Maran (7)

FIORENTINA (4-3-2-1): Terracciano; Milenkovic, Pezzella, Ceccherini, Biraghi; Benassi, Norgaard (al 70′ Dabo), Gerson; Chiesa, Mirallas (al 58′ Simeone); Muriel. All. Pioli.

Arbitro: Paolo Doveri di Roma

Gol: Joao Pedro (51′), Ceppitelli (66′), Chiesa (87′)

Ammoniti: Cigarini (34′), Chiesa (41′), Ceppitelli (43′), Pavoletti (75′), Gerson (93′)

Note: recupero 2′ e 4′

Nelle fredde e brumose sere che precedono il Natale, quando il fumo dei comignoli si mescola ai profumi di spezie e agrumi, le botteghe della città, siano esse reali o digitali, si riempiono di speranze. I mercanti moderni, armati non più di lanterne e cavalli ma di smartphone e pagine social, anelano a far crescere il proprio commercio come un abete che ogni giorno aggiunge un nuovo ramo verso il cielo.

Eppure, in questa grande metropoli digitale, piena di carrozze rumorose, insegne luminose e folle distratte, molti imprenditori confidano ancora che un semplice post, pubblicato con la timida speranza di un carolero solitario, possa risuonare alle orecchie del mondo intero. Lo immaginano elevarsi, leggero come un fiocco di neve, sopra il chiacchiericcio incessante delle strade social, raggiungendo miracolosamente nuovi clienti carichi di spirito d’acquisto.

Ma come il giovane Tim non può camminare senza stampella, così anche i contenuti organici (ovvero i post pubblicati senza nessun investimento economico) non possono reggersi da soli in un panorama dove ogni giorno migliaia di voci reclamano attenzione.

È la dura legge dell’algoritmo, un po’ simile a un austero contabile vittoriano: preciso, severo e del tutto insensibile alle buone intenzioni. Per quanto un contenuto possa essere bello, emozionante o ben scritto, senza un aiuto concreto spesso resta sommerso nella folla, come un canto sommesso perso nella nebbia londinese.

Ed è qui che appare, come lo Spirito del Natale Presente, la Sponsorizzazione.

Possente, luminosa, generosa, essa porta in sé il dono più prezioso: la possibilità di farsi vedere. Con un gesto simile a un benefattore che distribuisce monete ai bambini poveri, l’investimento in advertising apre porte, illumina vicoli bui, conduce il tuo messaggio nelle case, o meglio, nei feed di chi ancora non sapeva della tua esistenza.

Le campagne social ben confezionate e guidate da una strategia, sono come slitte trainate da renne veloci: raggiungono luoghi lontani, oltrepassano la nebbia, bussano alle porte giuste.

E poi c’è lui, misterioso e indispensabile: il remarketing. Egli svolazza come lo Spirito del Natale Futuro: silenzioso ma implacabile, torna da coloro che ti hanno già incontrato, ricordando loro che il tuo valore merita una seconda occhiata. Non è magia, è semplicemente dare una nuova possibilità a chi si era solo distratto.

Senza questo spirito di investimento, tuttavia, la bottega digitale resta come la casa cupa di Scrooge prima della redenzione: chiusa, isolata, invisibile alla città che brulica appena fuori dalla finestra. I post restano lì, come fantasmi del passato, pronti a bussare ma incapaci di farsi ascoltare.

Morale della storia:nel grande mercato del Natale digitale, chi vuole essere visto deve imparare a donare. Perché nulla cresce solo con i desideri: è l’investimento, illuminato, strategico e generoso che trasforma un semplice post in un vero miracolo di Natale.

Buon Natale passato, presente e, soprattutto, Futuro!