Il Concorso musicale Viola, organizzato dai servizi “Spazio Donna” e “App.Giovani” del Centro per la famiglia “Lares”- Plus – Distretto Sanitario di Ozieri – gestito dal Consorzio Network Etico, con la collaborazione della Scuola civica di musica “Monte Acuto” e di docenti di musica ed esperti di lingua sarda della Sardegna, giunge al suo quarto anno d’età con una dedica speciale, quella da parte della sua testimonial Claudia Aru che invia, in occasione dell’otto marzo, un video di un brano molto intenso che parla di femminicidio, una produzione sardo/indiana, una canzone inedita incisa lo scorso gennaio a Bangalore (India) durante il suo recente tour internazionale.

Un video crudo e diretto per accompagnare un brano che, senza giri di parole, parla di una donna che realizza troppo tardi l’orrore di una vita in pericolo. E’ il femminicidio il tema centrale di questo brano e l’importanza di denunciare il messaggio finale. Di questo parla il nuovo singolo di Claudia Aru “Viola”, si tratta di una co-produzione sardo indiana con la voce di Varijashree Venugopal, cantante di fama internazionale, artista di punta della musica classica indiana che vanta prestigiose collaborazioni e incontri musicali, da Victor Wooten a Bobby Mec Ferrin e componente del gruppo rivelazione nel new jazz mondiale “Snarky Puppy” . Varijashree, che condivide con Claudia una profonda amicizia, ha coinvolto i suoi più stretti collaboratori nell’arrangiamento del brano, Pramath Kiran e Praveen D Rao, che è stato composto da Simone Soro. Il video è stato e girato da Maurizio Olla, il trucco è di Roberta Masia.

I servizi “Spazio Donna” e “App.Giovani” sono certi che questa iniziativa darà vigore alle operazioni di sensibilizzazione che da anni il Centro Lares porta avanti sulla tematica della violenza di genere.
Il Concorso Musicale Viola nasce infatti per stimolare una riflessione e un confronto, in particolar modo nei giovani, sulla cultura della non violenza, sul femminicidio e sugli stereotipi di genere.
In attesa della pubblicazione del Bando di Concorso per la partecipazione alla IV edizione del Concorso musicale “Viola” rivolta a solisti, ensemble e band residenti in Sardegna e senza limiti d’età, verrà inoltre pubblicato ufficialmente, sulla pagina fb del Centro Lares, il Videoclip del brano vincitore della III edizione, “Viola” di Maurizio Casu, realizzato da tre giovani studenti dell’accademia di Sassari: Giuseppe e Chiara Manunta e Alessandra Garau.

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Chi è Giuseppe Ignazio Loi, il pastore sardo che ha sfilato per Antonio Marras e recitato con Diego Abatantuono?

La Milano Fashion Week ha avuto un protagonista inatteso e straordinario: Giuseppe Ignazio Loi, il pastore sardo di 84 anni che, dopo il film con Diego Abatantuono, Geppi Cucciari, Aldo Baglio e Virginia Raffaele, ha sfilato anche per lo stilista algherese.

Giuseppe Ignazio Loi è un pastore di Terralba e, con il suo passo fiero e il volto segnato da sole e vento, ha portato in passerella l’autenticità più pura della Sardegna. Ottantaquattro anni e un’esistenza interamente trascorsa in campagna, prima come servo pastore e poi con un gregge tutto suo, Loi ha rotto ogni schema, conquistando i riflettori di un evento internazionale con la sua forza genuina e la sua storia unica.

La scelta di Antonio Marras non è stata casuale. Lo stilista di Alghero ha voluto che Loi sfilasse per la sua collezione primavera estate 2026 non per la sua avvenenza, ma per il suo valore simbolico. Marras ha spesso ribadito come il Mediterraneo e la Sardegna siano un crocevia di culture, terre dove la bellezza va preservata e condivisa. Per questo, Loi è stato definito un “ambasciatore della bellezza che va preservata”, rappresentando quei valori di forte radicamento alla terra che lo stilista condivide e porta avanti nel suo lavoro.

Il percorso di Giuseppe Ignazio Loi è inaspettato e va ben oltre le passerelle. La sua fama è legata a una storia di resistenza e amore per le proprie origini: è infatti tra i protagonisti, insieme all’attore Diego Abatantuono, del film La vita va così di Riccardo Milani.

Antonio Marras e Ignazio Loi

La pellicola, in uscita nelle sale il 23 ottobre, racconta la storia vera del pastore Ovidio Marras, che si oppose per decenni alle pressioni di un potente gruppo immobiliare che voleva acquistare la sua terra a Capo Malfatano, Teulada. La scelta di Loi per interpretare questa vicenda ha un forte significato: il suo portamento e la sua vita dedita alla campagna lo hanno reso l’interprete ideale di un gesto che, come ha ricordato Marras, “ci rappresenta. Una storia che ci appartiene”.

Dalle campagne di Terralba alle passerelle di Milano, fino al grande schermo, la storia di Giuseppe Ignazio Loi dimostra che la vera bellezza risiede nell’autenticità e nella capacità di farsi simbolo di valori profondi.