Da oltre sette anni, a Fluminimaggiore (Sud Sardegna), Anna Rita Angius, fondatrice dell’associazione Sardagatti ODV, porta avanti da sola una battaglia quotidiana per il benessere dei gatti randagi del territorio. Oltre 150 felini dipendono dalle sue cure: cuccioli abbandonati, animali malati, intere colonie che, senza il suo intervento, sarebbero destinate a vivere in condizioni drammatiche.
Una missione portata avanti senza un sostegno stabile da parte delle istituzioni, affidandosi quasi esclusivamente alle proprie risorse e alla generosità dei cittadini. «Da anni chiedo un vero supporto al Comune e alla ASL, ma non ho mai ricevuto risposte rapide o strutturate», denuncia Angius, che da tempo sollecita interventi concreti, dal riconoscimento delle colonie feline alla sterilizzazione.

Negli anni, l’unico aiuto economico ricevuto dall’amministrazione comunale risale a una singola delibera: 500 euro, sufficienti per sterilizzare 15 gatte in totale — dieci seguite da Anna Rita e cinque da un’altra volontaria. «Un gesto apprezzato, ma assolutamente insufficiente rispetto alla portata del problema», osserva. Nel frattempo il numero di gatti randagi continua ad aumentare, mentre le procedure per la gestione del fenomeno avanzano lentamente. Senza un piano di prevenzione strutturato, ogni cucciolata diventa un’emergenza.
Tra le situazioni più critiche c’è quella della colonia felina presso l’ex centrale del latte, dove vivono stabilmente una quarantina di gatti. L’area è stata ripulita e riqualificata da Anna Rita a proprie spese, nel tentativo di creare un luogo sicuro per i felini. Ma la zona resta pericolosa: il passaggio continuo di autobotti e veicoli, unito alla presenza di cani di proprietà lasciati liberi in gruppo, rende ogni giorno a rischio.

«Ho chiesto più volte l’installazione di cartelli e una messa in sicurezza dell’area», racconta. «Ma tutto è rimasto fermo. Intanto i gatti continuano a vivere tra mille pericoli». Le conseguenze sono tragiche: molti cuccioli vengono investiti, altri muoiono per mancanza di cure, in un paese dove manca una campagna sistematica di sterilizzazione e una gestione efficace del randagismo.
Per dare struttura alla sua attività, a settembre Anna Rita ha fondato l’associazione I Sardagatti ODV, con l’obiettivo di tutelare i felini e sensibilizzare la comunità. Ma senza il supporto delle istituzioni, avverte, ogni sforzo rischia di essere vano. «Le risorse destinate al randagismo devono essere utilizzate per ciò che prevede la legge: sterilizzazioni gratuite, forniture di cibo e medicinali, riconoscimento delle colonie, progetti formativi. Gli animali chiedono solo di vivere dignitosamente. Io continuerò a lottare, ma non posso più farcela da sola».
Anna Rita lancia quindi un appello ai cittadini, alle associazioni e a chiunque voglia dare un contributo: cibo, medicinali, volontari per le attività quotidiane o supporto economico. Chi desidera aiutare può contattarla direttamente a Fluminimaggiore (SU), in via Maccioni 46. «Serve una rete, un piano, e soprattutto un po’ di cuore», conclude. «Ogni piccolo gesto può salvare una vita».
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