Melbourne, agli Australian Open Jannik Sinner pranza e cena da un ristoratore sardo.
Antonio Sanna, originario della Sardegna e ora ristoratore a Melbourne, è il titolare de “La Pizzeria Italiana”, un locale che negli ultimi anni (e anche in questi giorni) è diventato un punto di riferimento per Jannik Sinner e il suo team durante gli Australian Open.
Dal 2012, anno in cui si è trasferito in Australia, Antonio ha costruito una solida reputazione, diventando non solo un cuoco di fiducia ma anche un punto di connessione tra la cultura italiana e il mondo del tennis professionistico.
Come riporta un’intervista di Fanpage.it l’amicizia tra Sanna e Sinner è iniziata quando il giovane talento italiano, allora agli esordi, era parte del team Piatti. Da quel primo incontro, un legame di fiducia e rispetto reciproco si è consolidato, portando Sinner e il suo staff a scegliere il ristorante di Antonio come luogo per pranzi e cene durante i loro soggiorni a Melbourne. In un ambiente informale e familiare, Sanna offre piatti semplici e genuini, come una pizza margherita con prosciutto o un controfiletto alla griglia con verdure, rispondendo sempre alle richieste del campione con dedizione e cura.
Per Antonio, ospitare Sinner e la sua squadra rappresenta un motivo di grande orgoglio. Non è solo la soddisfazione professionale di cucinare per il numero uno al mondo, ma anche la gioia di sentirsi vicino alla propria terra d’origine, nonostante la distanza dall’Italia. La fiducia dimostrata dal tennista e dal suo entourage è, per lui, una “medaglia” che sottolinea il valore del suo lavoro e della sua ospitalità.
Il rapporto con Sinner va oltre il semplice rapporto ristoratore-cliente. Antonio racconta che Jannik, fuori dal campo, si distingue per umiltà, educazione e maturità, qualità che emergono in ogni interazione. Nonostante il peso della notorietà e delle pressioni legate al suo ruolo di leader del ranking ATP, Sinner rimane invariabilmente sé stesso, mostrando un equilibrio straordinario per la sua età. Questo atteggiamento, secondo Sanna, è ciò che rende il giovane campione così speciale.
La relazione con il team di Sinner è altrettanto profonda. Antonio parla con affetto di figure come Marco Panichi, preparatore atletico, e Ulises Badio, fisioterapista, descrivendoli come una “famiglia allargata”. Alcuni membri del gruppo sono persino stati presenti al battesimo del figlio di Antonio, un segno tangibile della vicinanza che si è creata nel tempo.
Le serate trascorse al ristorante, racconta Sanna, sono caratterizzate da un’atmosfera calorosa e rilassata, in cui si parla di vita quotidiana, lontano dalle luci dei riflettori. Anche nei gesti più semplici, come il pagamento del conto – che Sinner si premura sempre di saldare personalmente – emerge l’attenzione del campione verso il suo staff e il rispetto per chi lo ospita.
Antonio conserva con piacere anche i ricordi di altri incontri memorabili. Nel suo locale sono passati team e giocatori del calibro di Novak Djokovic, Coco Gauff e Lorenzo Sonego, ma il legame con Sinner e il suo gruppo rimane unico. È un rapporto costruito sulla semplicità, una qualità che Antonio considera un valore imprescindibile, tanto nel cibo quanto nelle persone che incontra.
Tra nostalgie per la sua terra e soddisfazioni professionali, Antonio Sanna rappresenta un esempio di come la passione e l’autenticità possano creare ponti tra mondi diversi, regalando momenti speciali anche ai grandi del tennis.
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