Atti vili, di grande ignoranza e privi di ogni senso: perchè chi uccide un animale può essere capace di qualsiasi brutalità anche nei confronti dell’uomo. Nanà è stata uccisa ieri con un boccone avvelenato con del topicida e come se non bastasse con dei chiodi all’interno. E’ successo a Selargius, zona Borgata.

La padrona disperata ha pubblicato un post sulla pagina Facebook del gruppo Selargius: “Uccisa con veleno per topi e chiodi! Ora come spiegheranno al fratellino umano che non c’è più?Complimenti, l’umano non si smentisce mai”.

Al Poetto c’è un pezzetto di spiaggia di pochi metri che tutti i cagliaritani, da generazioni, chiamano “il buco”. Si tratta di una striscia di sabbia fra uno degli stabilimenti balneari storici della spiaggia dei centomila, il Lido e quello della Marina Militare.

Qui la sabbia è rimasta, come un tempo, bianchissima e finissima: le due strutture parallele degli stabilimenti hanno permesso che si mantenesse quasi intatta, pre-ripascimento.

Questo piccolo angolo di nessuno, in realtà è sempre stato di tutti: spesso utilizzato per entrare di straforo al Lido senza pagare il biglietto, qui vige da sempre un ordinato disordine. Niente ombrelloni monocolore piantati a pochi cm di distanza come negli stabilimenti lì vicino, niente guardiani pronti a controllare l’acquisto o meno del biglietto d’ingresso, niente di niente, solo sole, spiaggia, mare.

Un luogo di ricordi per generazioni di cagliaritani che lo hanno sempre vissuto come spazio libero e comunitario. Un “buco” che viene vissuto ancora oggi, fragile e prezioso, come simbolo del Poetto di un tempo che ancora resiste.