Il Comune di Portoscuso ha acquistato l’antica tonnara di Su Pranu
Il Comune di Portoscuso ha acquistato l’antica tonnara di Su Pranu
Il Comune di Portoscuso ha acquistato l’antica tonnara di Su Pranu
Accordo tra l'amministrazione comunale del paese sulcitano e gli eredi Cesaretto per lo stabile storico: anni di sentenze, battaglie a colpi di carte bollate e mancati ricorsi, è arrivata la tanto attesa decisione. Alla famiglia sono andati quasi 5 milioni di euro: ora il bene storico potrà essere finalmente valorizzato.
Il Comune di Portoscuso ha acquistato l’antica tonnara di Su Pranu.
Accordo tra l’amministrazione comunale del paese sulcitano e gli eredi Cesaretto per lo stabile storico: anni di sentenze, battaglie a colpi di carte bollate e mancati ricorsi, è arrivata la tanto attesa decisione. Alla famiglia sono andati quasi 5 milioni di euro: ora il bene storico potrà essere finalmente valorizzato.
La tonnara di Portoscuso è stata, sin dal secolo scorso, tra le più importanti d’Italia. Le notizie sulla tonnara di Portoscuso, denominata Su Pranu,risalgono alla fine del secolo XVI, quando il mercante Pietro Porta decise di ristabilire lungo le coste sarde l’antica pratica di pesca del tonno, oramai in disuso da parecchi secoli.
I fabbricati della Tonnara, gli stabilimenti per la lavorazione del pesce e le abitazioni dei tonnarotti si trovano nella Piazza Santa Maria d’Itria.
Nel 1870 venne costruito il fabbricato coperto sostenuto da 28 colonne di granito. Quest’ultimo si presenta con tre archi nella parte che si affaccia al mare e altri tre verso la terra: era adibito al ricovero delle “bastarde”, dei vascelli e delle altre attrezzature necessarie per la pesca del tonno.
L’immagine immediata che se ne trae è quella di un villaggio. Un grande complesso formato da diversi edifici adiacenti fra loro e comunicanti con l’ampio piazzale aperto a sud-est.
L’ala centrale è formata da un corpo a due piani comunicanti esternamente tramite una scala in pietra e muratura. Da questi locali si domina il cortile, denominato su pranu da cui il nome della tonnara, nel quale si svolgono tutti i lavori relativi alla grande pesca e dove veniva rimessato il barcareccio nel periodo di inattività.
Gli edifici dell’ala destra ospitavano la chiesa, l’officina di carpenteria e alcuni magazzini.
(PHOTOGALLERY) Gli 8 borghi più belli della Sardegna
Abbiamo selezionato per voi gli 8 borghi più belli della Sardegna. Non vi resta che impostare il navigatore nel cellulare, mettervi in macchina e andare alla scoperta di queste piccole perle sparse in tutta la Sardegna.
In queste vacanze di Natale in cui la stagione balneare appare lontanissima e la neve sembra voler tardare ad arrivare, le gite fuori porta in Sardegna potrebbero essere un’occasione per andare alla scoperta dei bellissimi borghi presenti nell’isola.
Così come nel resto d’Italia, anche la Sardegna, ha una lunga storia da raccontare attraverso vicoli antichi, Chiese ricche di storia e volti di persone scavati dal tempo.
Abbiamo selezionato per voi gli 8 borghi più belli della Sardegna. Non vi resta che impostare il navigatore nel cellulare, mettervi in macchina e andare alla scoperta di queste piccole perle sparse in tutta la Sardegna.
Castelsardo
Arroccato con lo sguardo rivolto verso il mare, Castelsardo è sicuramente uno dei borghi più affascinanti della Sardegna. I suoi vicoli medievali raccontano tutti i mille anni di storia a partire dalla sua fondazione. Da non perdere il Castello dei Doria, nella parte più alta della rocca.
Bosa
Questo coloratissimo borgo è unico in Sardegna. È infatti l’unico borgo fluviale dell’isola. Il fiume Temo, sul quale si affaccia la cittadina, è l’unico fiume navigabile della Sardegna. Le case che sembrano arrampicarsi sopra la collina fino al Castello di Malaspina sono un mosaico di colori incredibile, amatissimo dai pittori e dagli artisti. A pochi chilometri, sulla foce del Temo, si sviluppa Bosa Marina con la sua bella spiaggia.
Gavoi
Incastonato nel cuore della Barbagia Gavoi è uno splendido borgo, con vicoli intrecciati in cui è bello perdersi, in pieno inverno, tra le case in pietra e i fumi dei comignoli che spargono l’odore caldo della legna. Amatissimo da poeti e intellettuali di ogni tempo e provenienza, questo paese è famoso per il Festival letterario “Isole delle storie”, ma regala emozioni in qualsiasi stagione, magari davanti a un buon bicchiere di vino rosso e un tagliere di salumi e formaggi del territorio. Da non perdere assolutamente il pane locale, prodotto dalle signore con farina di semola e patate e cotto al forno dopo essere stato adagiato su una foglia di cavolo.
San Pantaleo
San Pantaleo è tutto ciò che non si immagina quando si pensa alla Costa Smeralda, eppure si trova proprio lì, nel cuore della Gallura. Il mare patinato di Porto Cervo e Porto Rotondo sembra lontanissimo in questo borgo gallurese di pietra dove tutte le stradine portano alla piazzetta principale, luogo idilliaco celebrato negli ultimi anni dai giornali di tutto il mondo. San Pantaleo è un invito a perdersi nella dolcezza di un tempo lento e rilassato, scandito da un aperitivo o un caffè in piazza e dalla cortesia della gente.
Guarda la gallery
Gli 8 borghi più belli della Sardegna18
Carloforte
Una volta saliti sul traghetto da Portoscuso è come se vi lasciaste la Sardegna indietro per abbracciare un luogo unico nel suo genere. Carloforte: una vera isola nell’isola, con la sua lingua, i suoi colori, i suoi usi e costumi, il suo tonno, le sue focacce e il suo cascà. Sicuramente il luogo più esotico della Sardegna, dove si respira la commistione tra Liguria, Sardegna e Africa, coltivata dal suo popolo nei secoli, un popolo di grandi pescatori immerso nella cultura millenaria del mar Mediterraneo.
Orgosolo
Forse non sarà la “capitale” della Barbagia (quel ruolo spetta a Nuoro), ma Orgosolo è sicuramente il paese che rappresenta al meglio, sia in Sardegna che fuori dalla Sardegna, l’orgoglio barbaricino. Con le sue vie che sembrano un dedalo intricato, la possenti case in pietra e soprattutto i suoi murales, Orgosolo è una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto. Persone da tutto il mondo accorrono ogni anno in questo borgo per farsi raccontare dai suoi muri l’essenza più profonda della Sardegna. Orgoglio, rivendicazioni di giustizia, fratellanza tra i popoli e poesia: questo raccontano i muri di Orgosolo.
Villagrande Strisaili
Situato ai piedi del Gennargentu, ma con una splendida vista sul mare, Villagrande Strisaili è la porta d’accesso alla splendida Ogliastra. I suoi vicoli in pietra si inerpicano a metà strada fra la punta più alta dell’isola e i suoi mari più cristallini. La sua piazza principale, piazza Sennorigau, è una splendida terrazza che dalla montagna guarda il mare. Se passate di qui non dimenticatevi di assaggiare il prosciutto, senz’altro uno dei migliori insaccati della Sardegna.
Posada
Immerso a metà strada tra il bellissimo parco di Tepilora e le spiagge incontaminate che si sviluppano tra Orosei e Budoni, Posada è un bellissimo borgo arrampicato su una collina calcarea. Le casette bianche dai tetti rossi, sono sormontate dalla maestosa torre del castello medievale della Fava, simbolo dell’età giudicale, quando Posada si trovava al confine tra il Giudicato di Arborea e quello di Gallura, di cui era avamposto. Ma la storia di Posada è antichissima: questo centro abitato è infatti uno dei più antichi dell’intera isola.
Lo sapevate? Come si dice trottola in sardo? Sapete come si dice trottola in sardo campidanese? La risposta è di quelle che ti fanno sorridere mentre cerchi di ripeterla senza…
Di fronte a uno scenario mozzafiato, il passaggio della cometa C/2023 A3 è stato immortalato dal fotografo Andrea Skull accanto a uno dei simboli più famosi del Sulcis e di…
Lo sapevate? Come si dice trottola in sardo? Sapete come si dice trottola in sardo campidanese? La risposta è di quelle che ti fanno sorridere mentre cerchi di ripeterla senza…
Di fronte a uno scenario mozzafiato, il passaggio della cometa C/2023 A3 è stato immortalato dal fotografo Andrea Skull accanto a uno dei simboli più famosi del Sulcis e di…